Alcol, i sindaci dell'hinterland milanese: «Il divieto? Anche nei nostri bar»
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Niente birra ai minori a Monza, Seregno, Lissone, Desio e Cesano. Vendite libere solo a Nova Milanese e a Vimercate
I comuni amministrati dal centrodestra si allineano al capoluogo. Niente bevande alcoliche ai minori di 16 anni. «Siamo convinti del provvedimento che proibisce la vendita di birre ed alcolici agli adolescenti - spiega il sindaco monzese Marco Mariani -. Certo non posso obbligare i colleghi a fare la stessa cosa. In ogni caso l'invito è implicito. Devo ammettere che stiamo già riscontrando effetti positivi. Quello che ci eravamo posti come obiettivo è raggiunto. I baristi ed i commercianti hanno esposto cartelli enormi e con avvisi inequivocabili. Li ringrazio per la collaborazione. In ogni caso - aggiunge il sindaco di Monza - i controlli della polizia locale sono costanti. Abbiamo sollevato il problema. Se non possono bere, ci sono ottime possibilità che i giovanissimi vadano a casa presto». Da Nova Milanese, comune confinante, Laura Barzaghi, sindaco in quota Pd la pensa diversamente: «Questi divieti devono interessare tutto il territorio nazionale. Altrimenti, è solo propaganda. Con questi veti in qualche comune sì ed in altri no, ho molti dubbi che operi per il bene dei ragazzi». Perché lei non firma l'ordinanza? «Bisogna lavorare per educare i nostri giovanissimi attraverso politiche di confronto e coinvolgimento. Ha senso che il sindaco di Monza faccia il proibizionista e poi in un altro comune, a cento metri, i quindicenni possano bere fin quando gli pare?». Pronto a seguire il neo capoluogo di provincia, Giacinto Mariani, capo della giunta di Seregno: «Accetto l'invito del collega di Monza. Non solo. Penso di articolare l'ordinanza con altri contenuti. A settembre avvieremo una serie di iniziative per coinvolgere le famiglie e le scuole. Quanto fatto a Monza e Milano è condivisibile ma non sufficiente». A Lissone, Ambrogio Fossati, alla fine emetterà l'ordinanza, seppure la sua non sia una convinzione granitica: «Firmerò l'atto, perché ritengo che sia assurdo che a Monza viga il divieto ed il nostro comune faccia finta di nulla. Si tratta anche di una forma di rispetto. In ogni caso inserirò che sia vietato asportare fuori dei negozi bottiglie di vetro, che spesso si trasformano in armi da taglio». Una copia dell'ordinanza con la firma di Letizia Moratti è già sulla scrivania di Gian Pietro Mariani, sindaco di Desio. «Il tempo di leggerla e valutarla in giunta, poi l'ordinanza anti bevande alcoliche sarà operativa. Sarebbe assurdo pensare che a Monza è vietato vendere birra o superalcolici ai ragazzi e da noi libertà totale». Segue a ruota il nuovo sindaco di Cesano Maderno, Marina Romanò. «L'ordinanza che Monza ha adottato per prima in tutta Italia entrerà in vigore pure a Cesano». Non è sfiorato dall'idea di passare per proibizionista il primo cittadino di Vimercate Paolo Brambilla del Pd. «Non sono intenzionato a fare alcuna ordinanza. Non conosco la situazione di Monza, so che qui non esiste questo tipo d'emergenza. Insomma non c'è un conclamato bisogno di emettere un provvedimento del genere».