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Alcol: il 94% degli adolescenti ne fa uso, più di uno su quattro comincia a bere prima dei 14 anni

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Alcol, per i giovani è condivisione
Il 94% ne fa uso, più di un ragazzo su quattro comincia a bere prima dei 14 anni


IVREA. Il 94% dei giovani (a partire da quelli di 14 anni) fa uso di alcool, ma solo un quarto di essi lo fa con cadenza giornaliera; due terzi dei ragazzi usano l’alcool come mezzo di “condivisione sociale”. E non è tutto: il 28% consuma l’alcol per la prima volta prima dei 14 anni mentre 15 volte in un anno è la media di ubriacature dei ragazzi. Sono questi alcuni dei dati più significativi forniti dal direttore del Dipartimento dipendenza dell’Asl/To4, Carlo Zarmati, nell’incontro su “Alcol e giovani” in sala Santa Marta, lunedì pomeriggio.


I dati forniti da Zarmati sono riferiti all’analisi di un campione di duemila giovani della Regione Piemonte che sono compatibili con quelli dell’eporediese. L’occasione della riflessione sull’alcool e le dipendenze giovanili è stata offerta dalla presentazione del libro “Alcool e Giovani. Riflettere prima dell’uso”, della sociologa, esperta di prevenzione Franca Beccaria (ed. Giunti, in collaborazione con il Gruppo Abele) in un evento organizzato dalla Fondazione Ruffini e da La galleria del libro.


Beccaria non ha nascosto «la preoccupazione per il consumo dell’alcool da parte dei giovani del nostro paese, che ha una cultura dell’alcool molto radicata». Pur senza minimizzare il fenomeno, Leopoldo Grosso della Fondazione Ruffini, ha evidenziato che «il consumo dell’alcol in Italia è sensibilmente diminuito negli ultimi decenni ed il trend è in discesa, ma è in controtendenza il consumo giovanile ed in particolare femminile». Il consumo giovanile, secondo gli esperti, è entrato a far parte di una «cultura del divertimento», e si può combattere con l’educazione e la prevenzione, visto il forte aumento dell’offerta. Il problema si presenta in maniera più complessa perché i ragazzi, nei loro luoghi di incontro: discoteche, rave party, abbinano l’alcool ad altre sostanze che producono pericolosi cocktail. «Ieri - ha spiegato Beccaria - l’uso di alcool era una trasgressione, oggi invece nei giovani c’è un desiderio di protagonismo in una società che li dimentica. L’esigenza è di offrire ai giovani nuove opportunità e speranze». Il sindaco Carlo Della Pepa è intervenuto come amministratore e medico che si dedica alla ricerca. «Quello delle dipendenze - ha sostenuto Della Pepa - è un fenomeno molto sottovalutato dal punto di vista sociale, pur essendo diffuso trasversalmente su tutte le età. Non ci sono strumenti amministrativi per cercare di limitare il fenomeno, l’unica alternativa è quella educativa, con interventi nelle scuole, e la prevenzione con impegno comune di tutte le istituzioni, a partire da quelle sanitarie che dovrebbero coinvolgere anche i medici di base, che a volte sono assenti o distratti su un tema che riguarda tutta la nostra società». (s.ro.)
 


http://lasentinella.gelocal.it/cronaca/2013/09/18/news/alcol-per-i-giovani-e-condivisione-1.7769669


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)