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Alcol in auto; attenzione al fenomeno del re-breathing

Alcol in auto; attenzione al fenomeno del re-breathing

Alcol in auto, attenzione a quello passivo

I tassi di tolleranza dell'organismo sono diversi, ma bere non è l'unico modo per ubriacarsi. Il pericolo è sempre in agguato

Non è una caccia alle streghe, ma una semplice valutazione basata su dati scientifici: alcol e auto non vanno d’accordo lo sanno tutti, come dimostrano tutti i recenti sinistri stradali (non ultimo, quello sulla terribile sulla tangenziale di Napoli, con due morti).

Agisce su diverse funzioni cerebrali, con effetti diversi. È vero che le reazioni dipendono da molteplici fattori, quali età, peso abitudine a bere, condizioni psicofisiche del momento. È vero che un conto è ingurgitare superalcolici alle 3 del mattino e fiondarsi in autostrada all’alba per tornare a casa, e un conto è limitarsi a un bicchierino, a stomaco pieno; però l’alcol può fare brutti scherzi a chiunque, in qualsiasi momento, e vale sempre e comunque il consiglio classico: se guidi, non bevi. Molto più articolato e complesso il discorso che esula dall’auto, ossia il rapporto fra alcol e salute.

Noi ci limitiamo a riportare quanto dice il Global status report on alcohol and health 2014 dell’Organizzazione mondiale della sanità, pubblicato il 12 maggio 2014: l’uso di alcol nel 2012 ha causato nel mondo 3,3 milioni di morti, ossia il 5,9% di tutti i decessi (7,6% uomini e il 4,0% donne) e il 5,1% degli anni di vita persi a causa di malattia, disabilità o morte prematura.

C’è anche l’alcol passivo

Esiste anche un secondo guaio legato alle bevute: l’alcol passivo. In due parole, è l’alcol che il guidatore respira quando salgono in auto passeggeri ubriachi. Ne va della sicurezza stradale, e della salute del conducente, quindi è bene approfondire la questione. Lo facciamo con Aldo Ferrara, professore di malattie cardiopolmonari dell’Università di Siena, e direttore dell’associazione Ego-Vai-Q (European Group On Vehicle Air Indoor): “Non tutto l’alcol viene riassorbito tra lo stomaco e il duodeno.

La ripartizione dell'assorbimento avviene in funzione dello stesso tipo di alcolico ingerito. C'è una quota di alcol che perviene ad altri organi, come il polmone, sotto forma di etere. E dal polmone viene ventilato, manifestandosi come il classico odore di alcol. Ipotizzando un abitacolo ermeticamente chiuso, con un passeggero che ha superato la soglia alcolica dei 2 grammi di alcol per litro di sangue, il guidatore, del tutto sobrio all’inizio, ri-respira l'alcol ventilato dal bevitore. E alla fine lo assume: è il fenomeno del re-breathing”.


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.omniauto.it/magazine/31811/auto-alcol-passivo-tasso-alcolemico


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)