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Alcol in gravidanza: che cos'è la sindrome fetoalcolica e quanto colpisce

Alcol in gravidanza: che cos'è la sindrome fetoalcolica e quanto colpisce

 

Alcol in gravidanza: che cos'è la sindrome fetoalcolica e quanto colpisce

Tra le donne che bevono quantità rilevanti di alcol etilico in gravidanza, da un 4% a un 40% partorisce bambini con danni di vario grado anche a lungo termine. Il 9 settembre la giornata per sensibilizzare

Per valutare nel nostro Paese il reale consumo di alcol nelle donne in gravidanza o che desiderano avere un figlio e per prevenire le conseguenze di tale consumo, il ministero della Salute ha affidato al Centro Nazionale Dipendenze e Doping dell'Istituto superiore della sanità un progetto pilota - 'Prevenzione, diagnosi precoce e trattamento' mirato di FASD e FAD - iniziato nel 2019 e che si concluderà alla fine del 2021, che ha coinvolto cinque regioni (Lazio, Marche, Sicilia, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia). L'obettivo è  monitorare il consumo di alcol in gravidanza e la conseguente esposizione fetale, informare sui rischi dell'alcol in gravidanza e formare operatori sanitari e assistenti sociali sulla prevenzione, la diagnosi e il trattamento di FAS e FASD.

I danni da alcol durante la gestazione

"L'alcol attraversa facilmente la placenta. Il feto è quindi esposto allo stesso livello di alcol presente nel sangue della madre. Tuttavia il fegato fetale ha poca o nessuna capacità di metabolizzare l'alcol che interferisce con la divisione cellulare e ne inibisce la crescita, provocando danni a molti organi, principalmente al cervello - spiega Simona Pichini, prima ricercatrice e Direttrice dell'Unità di Farmacotossicologia analitica dell'Iss, coordinatrice del progetto - tanto che la FAS rappresenta la prima causa conosciuta di ritardo mentale nel bambino e poi nell'adulto. FAS e FASD sono però patologie completamente prevenibili evitando, come raccomanda l'Alleanza Europea per la Sindrome fetoalcolica, il consumo di alcol durante la gravidanza, nei momenti appena precedenti ad essa quando si desidera avere un figlio e anche se si è ad alto rischio di gravidanza non pianificata. Non bisogna bere meno o bere poco, bensì non bere affatto. Dal momento, infatti, che non esiste una dose sicura da assumere durante la gravidanza, l'astinenza è l'unica indicazione da dare e seguire".

I dati disponibili finora per l'Italia

Esistono purtroppo solo studi locali su piccoli campioni di gestanti, i cui risultati sono stati ottenuti mediante l'uso esclusivo di questionari o studi retrospettivi che includono un numero limitato di donne intervistate dopo il parto in città selezionate, e quindi non rappresentativi della popolazione generale, si legge sul sito dell'Istituto Superiore di Sanità. Inoltre, l'autovalutazione materna mediante questionari è spesso imprecisa a causa dei sensi di colpa, della paura di perdere la custodia dei figli o del procedimento giudiziario, o dell'incapacità di ricordare con precisione i tempi o l'entità del consumo di alcol.

A ciò si aggiunge il numero crescente sul territorio nazionale di donne in età fertile che provengono da paesi con alti livelli di consumo di alcol (ad es. Europa dell'Est, Sud America) e il crescente affido/adozione di bambini provenienti da questi paesi, che potrebbero far crescere le stime nazionali, ancora non investigate, si legge ancora nella nota dell'Iss.

Nel 2006, un primo studio italiano di screening volto ad individuare la prevalenza della sindrome fetoalcolica e, più globalmente, dei disordini legati ad esposizione fetale su 543 bambini di scuole primarie in due provincie del Lazio, pubblicato dal gruppo del Professor Ceccanti del Policlinico Umberto I di Roma, è stata rilevata una prevalenza di FAS tra il 3,7 ed il 7,4 per 1000 nati vivi e una di FASD tra il 20,3 e il 40,5 per 1000 nati vivi. Uno studio successivo, su 976 bambini, porta la prevalenza della FAS fino ad un 12 per 1000 nati vivi e quella della FASD fino a un 63 per 1000 nati vivi. Si pensa che, tra le donne che bevono quantità rilevanti di alcol etilico in gravidanza, da un 4% a un 40% partorisce bambini con danni di vario grado alcol-correlati.



(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

https://www.repubblica.it/salute/2021/09/06/news/sindrome_fetoalcolica-316108057/

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)