Alcol in gravidanza: in Italia c'è bisogno di informazione
Alcol in gravidanza, in Italia c'è bisogno di informazione
Quando si parla con le donne italiane del consumo di alcol durante la gravidanza appare chiaro quanto sia necessaria una maggiore informazione. A evidenziarlo è un'indagine condotta da Doxa per AssoBirra, l'Associazione Nazionale dei produttori della birra e malto. L'immagine dipinta intervistando oltre 800 donne tra i 18 e i 44 anni ha infatti svelato che in 7 casi su 10 le donne durante la gravidanza hanno almeno un timore legato alla salute del feto, ma non sempre sanno che proprio per proteggere quest'ultima è necessario evitare si assumere alcolici. Il 67% delle intervistate crede, anzi, che l'assunzione saltuaria di bevande alcoliche non sia rischiosa.
“Il 59% del campione – precisa Paolo Scollo, presidente della Società Italiana di Ginecologia e Ostetricia (Sigo) – associa ad almeno un bicchiere al giorno la frequenza di consumo di alcol alla quale è associato il rischio di malformazioni o di aborto e l’8% ritiene che il limite da non superare sia di una-due volte a settimana, mostrando una conoscenza parziale o scarsa dell’argomento”.
Scollo spiega che per il momento gli esperti non hanno ancora individuato un livello di consumo di alcolici al di sotto del quale è possibile berli in sicurezza anche quando si aspetta un figlio. Ciò che invece è esente da ogni dubbio è che non esistono barriere che schermino il feto dal contatto con l'alcol assunto dalla madre, e che l'esposizione a questa sostanza durante il suo sviluppo può portare alla comparsa di patologie fetali alcol correlate, a volte associate a danni permanenti e irreversibili.
Fra i possibili problemi sono inclusi la sindrome fetale alcolica (Fas), i disordini collegati all’uso dell’alcol in gravidanza (Fasd), i disturbi dello sviluppo neurocomportamentale alcol correlati (Arnd) e i difetti alla nascita alcol correlati (Arbd). Per questo il consumo di alcolici è assolutamente sconsigliato durante la gravidanza, e non solo.
Gli esperti invitano a un comportamento prudente anche nel periodo dell'allattamento al seno. Infatti oltre a interferire con la produzione di latte l'alcol assunto dalla neomamma provoca inappetenza e alterazione del ritmo del sonno del bambino.
Per questo le poppate dovrebbero essere pianificate in modo che il bambino mangi solo dopo che l'alcol assunto dalla mamma è stato totalmente smaltito.
Per colmare le lacune ancora esistenti sull'argomento Sigo e AssoBirra hanno lanciato la terza edizione della campagna “Se aspetti un bambino l’alcol può attendere”. “Oggi più che mai siamo certi che sia fondamentale diffondere il più possibile informazioni sui comportamenti corretti da tenere in gravidanza – spiega Scollo – ed è per questo che SIGO ha deciso di essere di nuovo al fianco di AssoBirra in questa campagna”. Proprio all'avvio dell'iniziativa gli esperti riassumono ciò che tutte le donne in gravidanza dovrebbero sapere. Ecco i punti fondamentali da ricordare.
. Bere alcol in gravidanza può danneggiare il bambino nella pancia della mamma
. L’alcol può essere dannoso già nelle prime settimane di gravidanza
. I danni causati dell'alcol sul bambino non sono curabili
. I danni possono essere completamente evitati non consumando alcol
. Nessuna dose di alcol è considerata sicura durante la gravidanza
. Chi ha già consumato alcol durante la gravidanza non deve continuare a farlo
. Chi sta pianificando una gravidanza deve astenersi dal consumo di alcol
. Chi sta allattando al seno deve astenersi dal consumo di alcol
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://salute24.ilsole24ore.com/articles/17863-alcol-in-gravidanza-in-italia-c-e-bisogno-di-informazione
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)