Alcol, la risoluzione del Parlamento Ue: Non esiste un livello sicuro di consumo
Alcol, la risoluzione del Parlamento Ue: “Non esiste un livello sicuro di consumo”. Protestano i produttori italiani di vino
La risoluzione della commissione straordinaria contro il cancro (Beca) del Parlamento europeo va oltre l’intenzione annunciata dal piano contro il cancro della Commissione europea di combattere l’abuso di alcol (non il consumo tout court), con misure su etichettatura e tassazione degli alcolici attese nel 2022. Il sottosegretario alle Politiche agricole Gian Marco Centinaio (Lega): "Approccio semplicistico e fuorviante, si tradurrebbe in un ingente danno per il nostro Made in Italy"
La risoluzione della commissione, guidata dall’oncologa francese Véronique Trillet-Lenoir (La République en Marche) va oltre l’intenzione annunciata dal piano contro il cancro della Commissione europea di combattere l’abuso di alcol (non il consumo tout court), con misure su etichettatura e tassazione degli alcolici attese nel 2022. La frase sull’assenza di un “livello sicuro” di consumo è stata aggiunta attraverso emendamenti degli eurodeputati, nel corso della discussione sul testo iniziale proposto dalla presidente. Dove ci si limitava a ricordare che “l’IARC ha classificato l’etanolo e l’acetaldeide contenuti nelle bevande alcoliche come cancerogeni per l’essere umano e che in Europa circa il 10 % di tutti i casi di cancro negli uomini e il 3% di tutti i casi di cancro nelle donne sono riconducibili al consumo di alcol” e si incoraggiavano Commissione e Stati “a promuovere azioni tese a ridurre e prevenire i danni provocati dall’alcol nel quadro della revisione della strategia europea sull’alcol” oltre ad “offrire ai consumatori informazioni appropriate migliorando l’etichettatura delle bevande alcoliche con l’inclusione di avvertenze ben visibili e introducendo l’indicazione obbligatoria degli ingredienti e delle informazioni nutrizionali” e “proibire la pubblicità di bevande alcoliche in occasione degli eventi sportivi e la sponsorizzazione di manifestazioni sportive da parte di produttori di bevande alcoliche”.
Nuove etichette con calorie e nutrienti sono previste, e sono avallate dai produttori, anche dalla riforma della Politica agricola comune. Tra gli altri emendamenti approvati dalla commissione parlamentare anche uno che indica la dieta mediterranea come “sana, equilibrata, che svolge un ruolo protettivo nella prevenzione primaria e secondaria delle principali malattie cronico degenerative”.
Secondo il sottosegretario alle Politiche agricole alimentari e forestali, Gian Marco Centinaio della Lega, “affermare che non esiste un livello ‘sicuro’ di consumo, con tutte le azioni che ne dovrebbero conseguire a livello comunitario, oltre che un approccio semplicistico e fuorviante, si tradurrebbe in un ingente danno per il nostro Made in Italy. In Italia il vino non è una bevanda, è molto di più: è cultura, è racconto dei territori, è parte di una tradizione secolare oltre che una componente della Dieta Mediterranea, una dieta sana ed equilibrata e che è anche patrimonio immateriale dell’umanità. Non si tratta di non avere a cuore la salute pubblica o non preoccuparsi di ridurre il rischio di malattie come il cancro. Vorrei si riflettesse sul fatto che l’Italia è tra i paesi al mondo con la popolazione più longeva.
(...omissis...)(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)