Alcol: la strage infinita: due morti ogni 24 ore sulle strade
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ROMA-Il piccolo Girolamo, straziato l'altro pomeriggio in Sicilia, è l'ultima vittima innocente della follia stradale. Follia stradale che fa spesso rima con alcol. Dall'inizio dell'anno a oggi 27 bambini ( la fascia d'età da 0 a 13 anni) sono morti sulle strade, 74 sono rimasti feriti. E c'è un dato che fa tremare i polsi: in ben otto casi chi ha causato queste stragi era ubriaco o drogato. L'emergenza alcol viaggia a velocità spericolata. Un buon 15% degli incidenti stradali che si sono verificati in questi primi 166 giorni del 2009 sono stati causati proprio dalla guida in stato di ebbrezza: e se è vero che le vittime del 2009 hanno abbondantemente varcato la soglia delle duemila unità, ciò vuol dire che almeno trecento sono state in qualche modo uccise dall'alcol, dagli ubriachi killer. Praticamente due persone al giorno.
Cosa si fa per fermare questa strage? Qualcosa si fa, qualcosa si è fatto. Perché se è vero che troppa gente ( per colpa magari di leggi a volte contorte e interpretabili) continua a riottenere magicamente la patente anche se con volante e alcol ne hanno combinate di tutti i colori, è altrettanto vero che rispetto a tre o quattro anni fa la situazione è radicalmente cambiata: in meglio.
NEL 2005, per esempio, i controlli con l'etilometro non arrivavano a 300mila all'anno: un automobilista aveva pressappoco le stesse possibilità di soffiare nel palloncino della Polstrada o di venire colpito da un meteorite. Nel 2008 (dati ufficiali Polizia e Carabinieri ) siamo arrivati a quota un milione e 400mila: se aggiungiamo gli ufficiosi 500-600 mila controlli delle polizie municipali, tocchiamo quota 2 milioni. Siamo ancora lontani dai 7 milioni di controlli della Francia o dai 5,5 milioni della Spagna, però la crescita è evidente.
Ma che risultati danno questi controlli? Meno del 5% degli automobilisti risulta positivo all'alcoltest, ma questa percentuale si raddoppia nelle ore notturne dei week end, sfiorando il 10%. Anni fa si arrivava anche a più del 20%. Ciò significa che la gente sta più attenta. E sarà un caso, che con le mille norme che sono nate negli ultimi anni, anche le famigerate stragi del sabato sera sono nettamente diminuite: dal gennaio del 2009 all'ultimo week end di giugno, il numero delle persone morte nelle ore notturne dei fine settimana è passato da 220 a 147 ( -33,2% ). Settantatrè vite umane ( la metà under 34 anni ) risparmiate.
PER MERITO di chi? Delle sanzioni più severe, dello spauracchio che si chiama confisca ( guidi e bevi con un tasso superiore a 1,5 e lo Stato ti requisisce, per sempre, la tua auto: dal giorno dell'entrata in vigore della legge a oggi, 7mila veicoli sono stati confiscati ), di una somministrazione meno selvaggia di miscugli alcolici nelle ore notturne, di più polizia e carabinieri sulle strade, di chi fa prevenzione. Merito un po' di tutti, mettiamola così.
PERO' CHI SI FERMA è perduto. E mentre oggi piangiamo il piccolo Girolamo e le altre vittime causate dall'alcol di questo tragico week end, c'è un nuovo allarme che lancia Giordano Biserni, presidente Asaps, l'uomo che quotidianamente tiene monitorata l'incidentalità stradale italiana: << I controlli con l'etilometro sono aumentati, sì, ma solo di notte. Invece in Italia comincia verificarsi un fenomeno sempre più preoccupante: c'è tanta gente che guida ubriaca in pieno giorno ( vedi anche il caso di Palermo). E in pieno giorno, diciamo la verità, l'alcoltest praticamente non esiste. Bisogna arrivare a dotare di etilometro ogni pattuglia delle forze dell'ordine, in grado di intervenire in qualsiasi ora della giornata>>. Anche perché, val la pena di ripeterlo, è vero che in Itali stiamo diventando bramini, ma è altrettanto vero che gli incidenti stradali ( molti causati dall'alcol) restano la prima causa di mortalità per i giovani dai 18 ai 34 anni del nostro Paese: cinque ragazzi al giorno muoiono così.
E' la strage più forte di tutte le epidemie di questo mondo.