"Alcol, meno è meglio": risultati di un programma italiano di prevenzione
Addiction Research Report. Progetto ‘Alcol, meno è meglio’: risultati di un programma italiano di prevenzione per la riduzione dei consumi pro-capite basato su un approccio di comunità
Introduzione
Il consumo di alcolici è uno dei principali determinanti di salute. È stato dimostrato che l’alcol causa approssimativamente il 3,6% della mortalità mondiale e raggiunge il 4,6% della morbilità globale [1]. Sebbene le persone alcoldipendenti e i bevitori problematici siano ad alto rischio di problemi alcolcorrelati, una grande parte di problemi insorge in bevitori moderati o a basso consumo che rappresentano la maggioranza della popolazione.m Di conseguenza per prevenire i problemi alcolcorrelati, gli interventi dovrebbero essere indirizzati all’intera popolazione invece che solo ai forti bevitori [2].
In gran parte è il consumo totale di alcol che contribuisce principalmente al carico di malattie alcolcorrelate, sebbene si è riscontrato che anche le modalità di consumo sono un fattore che può influenzare alcune condizioni (per es. le malattie coronariche e gli incidenti [3-4]).
Di conseguenza una modalità per ridurre la prevalenza dei problemi alcolcorrelati e quella di ridurre i livelli medi di consumo di alcol [5]
Descrizione della ricerca
Nei paesi sviluppati, il consumo di alcol è difficile da ridurre per la sua endemicità e per la sua accettazione sociale. Come segnalato da Room et al. [6] se è vero che gli approcci medici possono rispondere ai problemi alcolcorrelati, essi hanno bisogno di essere rinforzati da una interventi di salute pubblica basati su un approccio di comunità.
Recentemente un numero di sperimentazioni basate su questo approccio sono state realizzate per ottenere una riduzione dei danni alcolcorrelati utilizzando una varietà di interventi e di strategie [7]. Sebbene l’efficacia di questi approcci sia ancora in discussione, sono comparsi alcuni risultati incoraggianti.
In uno studio quasi-sperimentale di prevenzione condotto in tre comunità negli Stati Uniti è stato osservato un significativo calo delle modalità di consumo ad alto rischio [9]. In un programma di intervento di comunità in Svezia e mirato ai giovani, si è osservata una riduzione delle modalità di bere dannoso [10].
Ambedue i progetti si basano su un approccio sistemico di comunità, definito da Holder [11] come:
1. occuparsi di una ampio range di comportamenti a rischio;
2. valutare l’intera comunità;
3. offrire interventi che possano condizionare l’ambiente sociale e promuovere i processi decisionali.
Una parte cruciale dell’approccio è quello di lavorare affinché la comunità e non tanto i ricercatori del progetto, assuma la responsabilità principale per l’implementazione del progetto stesso.
Comunque queste evidenze di efficacia non possono essere facilmente applicate alla popolazione mediterranea europea, poiché tutte le valutazioni dei programmi di prevenzione basati su un approccio di comunità sono state realizzate in Nord America, Nord Europa o Australia, territori che sono caratterizzati da differenti modalità di consumo di alcol e da differenti atteggiamenti culturali.
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare su "Mission" 41/2014 al seguente link: http://www.federserd.it/periodico/mission41.pdf
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)