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Alcol negli occhi e cocaina low cost: come cambia lo sballo

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Alcol negli occhi e coca low cost: Come cambia lo «sballo»

Pasticche acquistate online e importate da America e Inghilterra. Gatti (Asl): sulla Rete la droga oggi è a km zero, genitori impreparati

A giugno i carabinieri avevano chiuso un’indagine su un traffico internazionale di nuove droghe. In particolare di metilenediossipirovalerone, più semplicemente Mdpv: una polvere che può uccidere e che si acquista facilmente su siti Internet, di solito americani. Tre mesi dopo, quei siti sono ancora aperti. Anziché la società di spedizione (in Spagna) finita nei guai in conseguenza delle indagini, ci sarà un’altra ditta, magari sempre iberica; e al posto dei conti correnti aperti a Malta ne saranno stati accesi degli altri, alle Seychelles oppure a Londra. Eccolo qui, «il mercato a chilometro zero virtuale» delle sostanze stupefacenti, per usare una definizione di Riccardo Gatti, direttore del Dipartimento dipendenze dell’Asl di Milano.

Ieri, su queste pagine, scrivendo di discoteche, avevamo ospitato la notizia dell’introduzione di telecamere sulle cravatte degli uomini della security, per meglio lavorare contro risse e spaccio. Nei bagni dei locali viaggiano cocaina e pasticche: il grosso è però smerciato e consumato all’esterno, ormai a prezzi stracciati (anche 30 euro per un quartino di grammo di polvere bianca). Gli spacciatori della clientela di corso Como, storicamente, girano intorno a piazza XXV Aprile. Ma a volte non necessariamente il popolo della notte ha bisogno di un «interlocutore». Per due motivi: primo esiste Internet; e secondo non c’è solo lo stupefacente. Chi ha dei figli o nipoti ragazzini con i quali è in gran confidenza potrebbe farsi raccontare di una moda recente: ubriacarsi calandosi alcol negli occhi (svuotando bottiglie come se fossero i contenitori delle gocce per la congiuntivite) oppure introdurre nelle parti intime un assorbente imbevuto di vodka. Sono due tra le infinite pratiche alle quali, di nuovo, la Rete «allena».

Il professor Gatti è uno dei massimi esperti europei di droghe e dipendenze. Dice: «Oggi molti genitori pensano ancora alla manifestazione fisica del tossico. Sono convinti di essere capaci di accorgersi in ogni momento di uno sbandamento dei figli. Spesso sbagliano e perdono, per così dire, l’attimo. Gli stereotipi delle dipendenze non ci sono più. Perché non per forza un ragazzino che compra droghe in Internet matura una dipendenza. Il consumo può essere estemporaneo e non dare segnali chiari ed evidenti».

Poi si potrebbe parlare, magari in relazione ai sopra menzionati siti americani sotto inchiesta eppure non oscurati, delle cause dei mancati provvedimenti. Una risposta potrebbe essere che, semplicemente, le priorità sono altre e al momento fra queste non rientra la lotta agli stupefacenti. Eppure, nel settore, c’è stata una colossale rivoluzione.


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://milano.corriere.it/notizie/cronaca/14_settembre_04/alcol-occhi-coca-low-cost-come-cambia-sballo-ce628438-3407-11e4-a3ec-50d128513f28.shtml

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)