Alcol: oltre 8 milioni di italiani a rischio, preoccupazione per i giovanissimi
Alcol: oltre 8 milioni di italiani a rischio. Preoccupazione per i giovanissimi
Secondo un recente rapporto dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS) e dell’ISTAT, in Italia i forti bevitori di alcolici sono 720 mila. Si tratta di persone che definite “heavy drinkers“, perché consumano abitualmente una quantità di alcol dannosa per la salute. Secondo l’OMS per le donne è pericoloso consumare 40g di alcol al giorno, mentre per gli uomini la quota lievita a 60g (corrispondenti a poco più di 3 bicchieri di vino per le donne e 5 bicchieri per gli uomini). Il dato allarmante è che il 90% dei forti bevitori non riceve alcun trattamento o diagnosi da parte del Servizio Sanitario Nazionale. Per questo motivo queste persone non accedono ai servizi di riabilitazione, e vanno più facilmente incontro a malattie derivate all’abuso di alcol. L’OMS ha calcolato che nel 2012 l’alcol ha provocato oltre 3 milioni di morti in tutto il mondo.
Ma il problema non riguarda solo gli heavy drinkers. Secondo l’ISS ci sono oltre 8 milioni di italiani “a rischio”. Sono particolarmente allarmanti i numeri di giovani dagli 11 ai 25 anni coinvolti. Si tratta di 1,5 milioni di ragazzi che eccedono abitualmente la dose di alcol raccomandata dal Ministero della salute. Al di sotto dei 18 anni ci sono 790 mila adolescenti che tengono comportamenti a rischio come il famigerato binge drinking ( bere grandi quantità di alcolici e superalcolici in poco tempo per ubriacarsi). Per i minorenni basta il consumo di una bevanda alcolica in un intero anno per essere considerati a rischio. Le ragioni di un criterio così restrittivo sono dovute alla pericolosità derivante dal consumo di alcolici in età precoce, visto che l’alcol può agire negativamente sullo sviluppo del cervello. Il consumo di alcolici al di sotto dei 18 anni non è solo pericoloso ma anche illegale.
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.ilfattoalimentare.it/alcol-italiani-rischio.html
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)