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Alcol: per il Modavi manca la cultura dell'automisurazione

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Alcol: manca cultura dell'automisurazione

 

«I giovani non usano l'etilometro, alcuni non sanno nemmeno cosa sia». Questo l'allarme lanciato da Irma Casula, presidende del Modavi, nell'illustrare i dati raccolti grazie dallo studio condotto nel corso di Because the night, campagna di prevenzione contro l'abuso di alcol realizzata nella città di Roma.


Gli operatori di Because the night, a partire da marzo scorso, sono stati impegnati tutti i fine-settimana nelle piazze più affollate della movida romana: Ponte Milvio, S. Lorenzo, Piazza Bologna, Campo de' Fiori, Testaccio, Trastevere... ed eccezionalmente hanno partecipato anche a due importanti incontri sportivi, quali l'ultima partita del Sei Nazioni di Rugby e gli Internazionali di tennis BNL d'Italia.


Si sono fermati a scambiare due chiacchiere con i loro coetanei per cercare di capire dove bevono, cosa bevono, in quali orari... per cercare di far comprendere loro la differenza tra uso e abuso, quel confine sottile che divide svago ed eccesso. Hanno sottoposto chi l'ha voluto alla prova dell'alcol test ed in qualche occasione hanno fatto provare gli occhiali "alcol-vista", che simulano l'effetto dell'ubriachezza.


Su un campione di 1372 intervistati, tutti di età compresa tra i 15 e i 25 anni, il 73,9 % dichiara di non aver mai effettuato una misurazione del tasso alcolemico e solo l'1,1% dichiara di misurarlo quando ne ha l'occasione, ovvero in presenza dell'etilometro nel locale in cui si trova. A questo dato si aggiunge che più di metà dei ragazzi intercettati (50,9%) non conosceva i limiti previsti dal codice della strada. Non solo: l'indagine conferma ampiamente la tendenza per cui non si inizia più a bere in discoteca, ma molto prima. Solo l'8,2 % dei ragazzi inizia a bere nei locali notturni, mentre il 90,8% inizia tra l'aperitivo (29 %) e il dopo cena (42%).


«E' proprio questa la ragione per cui - spiega ancora Irma Casula - se in precedenza avevamo orientato i nostri progetti di prevenzione verso i luoghi e gli orari dei locali notturni, questa volta abbiamo rimodulato il target, orientandoci verso le zone e gli orari del pre-serata. È ora di sfatare il mito, ormai un po' anacronistico, che vede le discoteche come luogo di perdizione; vuoi per i prezzi scoraggianti che ha l'alcol nei locali, vuoi per le norme più restrittive, è un dato di fatto confermato dalle indagini che i luoghi che, oggi, necessitano maggiore attenzione sono proprio quelli da cui i giovani passano prima di andare a ballare. Il nostro studio condotto sul territorio romano, inoltre, ha messo bene in luce la scarsissima confidenza che hanno i ragazzi con l'etilometro che, per legge, dovrebbe essere presente in ogni locale. Risulta evidente che obbligare a tenerlo chi gestisce i locali sia inutile, se prima non si insegna ai ragazzi l'importanza di questo utilissimo strumento. La lacuna, più che legislativa, è culturale: serve più informazione, più sensibilizzazione. In questo senso - conclude Casula - sarebbe utile creare una sinergia tra istituzioni, imprese del tempo libero e terzo settore. Le normative sono sensate, ed è giusto che gli imprenditori vi si adeguino, ma non si può lasciare solamente a loro l'onere di tutelare la salute dei cittadini».


A fine progetto è stata realizzata una video-inchiesta che mette a fuoco, in presa diretta, le principali criticità del difficile rapporto dei giovani con l'alcol. Il progetto Because the night è stato finanziato dal V Dipartimento di Roma Capitale (promozione dei Servizi sociali e della Salute).


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)