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Alcol più caro per gli inglesi

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Alcol più caro per gli inglesi
fonte: UK Department of Health

A gennaio del 2014 sarà definitivamente operativo in Gran Bretagna il nuovo piano nazionale contro l'abuso di alcol. Ha difatti concluso l'iter legislativo il disegno di legge del Governo Cameron che regolamenta il mercato degli alcolici in tutto il paese. E' questo un provvedimento figlio del grande consumo diffuso fra tutte le fasce delle popolazione, ma soprattutto del problema "binge drinking". Un fenomeno estremamente preoccupante che ha preso assai piede oltremanica. Il piano nella sua prima fase avviata proprio in questi giorni, prevede l'introduzione sia a Londra che a Cardiff di un prezzo minimo di 40 pence (48 centesimi di euro) per ogni grado percentuale di alcol contenuto in una bevanda, venduta nei supermercati. Sarà, dunque, molto più costoso comprare superalcolici come vodka, whisky e brandy, ma anche birra, sidro e vino. Giro di vite anche sulle promozioni, sulla pubblicità ingannevole o subliminale e sulle strategie di marketing relazione che incentivano l'acquisto di tali prodotti. Come riportato da fonti ufficiali, l'introduzione del prezzo minimo obbligatorio di 40 pence per unità alcolica significherà 50.000 reati e quasi 1000 decessi in meno ogni anno riconducibili all'etilismo. Le prime stime sull'andamento dei prezzi nei supermercati inglesi e gallesi (a partire dal 2014) ad esempio, parlano di 3,60 sterline (4,30 euro) per una bottiglia di vino e 80 pence (0,95 euro) per una birra in lattina. Dunque, il portafoglio del bevitore abituale sarà depauperato ogni anno di circa 150 sterline. Costi decisamente lievitati che si spera freneranno la spesa dei "Sudditi di sua Maestà" abituati a fare copiose bevute soprattutto durante il weekend.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)