Alcol, qualche dritta per i più giovani: quello che devi sapere per non rischiare
Alcol, qualche dritta per i più giovani: quello che devi sapere per non rischiare
Alcune considerazioni dell’Osservatorio nazionale alcol in merito alla produzione dei materiali per la prevenzione nei giovani:
- le bevande alcoliche non sono percepite dai giovani come possibile fonte di problemi, ma, anzi, sono per lo più vissute come beni ordinari di consumo, il cui uso favorisce la sperimentazione di sensazioni di benessere, piacere, disinibizione, disinvoltura, facilitazione delle relazioni, maggiore sicurezza, “forza”
- l'alcol e le bevande alcoliche sono prodotti di ampia reperibilità e disponibilità e costantemente oggetto di promozione, anche sotto forma di vendita sottoprezzo (pee esempio, gli “happy hour”), e di sollecitazione al bere nei luoghi e nei contesti di aggregazione giovanile (consumazioni incluse nel prezzo del biglietto in discoteca, bevande disponibili e promosse in concerti, eventi sportivi ecc)
- il consumo di bevande alcoliche è normalizzato dalla società, abilitato dalla famiglia e non riceve, generalmente, un’adeguata attenzione sociale (come invece accade per il fumo), se non nel caso di un comportamento deviante che comporta disturbo (ubriachezza) o danno alla collettività (incidenti, ecc)
- l’immaginario sull’alcol tra i giovani è costruito su valori trasmessi dai media (pubblicità), spesso fuorvianti, che non trovano una corrispondente promozione di valori che combattono le sollecitazioni al bere.
Gli elementi che contribuiscono a trasformare il bere in un fattore di rischio sono numerosi e non tutti di facile gestione. Ridurre il rischio è il risultato finale di un percorso “virtuoso” che si avvale di elementi che comprendono, tra gli altri, la qualità dell’informazione, le modalità di comunicazione, la capacità di suscitare interesse e curiosità da parte dei giovani, la capacità di coinvolgere i giovani in una scelta partecipata e non imposta.
Gli obiettivi dei materiali prodotti sono quindi:
- sollecitare una “sana” curiosità
- favorire lo sviluppo di una corretta percezione dei limiti
- favorire l’acquisizione delle conoscenze utili a incrementare le capacità critiche e sviluppare le abilità nella gestione del bere
- promuovere l’adozione di comportamenti e stili di consumo “sani”
- favorire lo sviluppo di una corretta valutazione della responsabilità personale.
La sfida è riuscire a convincere i giovani della necessità di adottare uno stile di vita che serve a essere “semplicemente” più sani, persino più simpatici e attraenti, evitando di assoggettarsi a un rischio evitabile.
È infine importante che il minore sappia che, al di sotto dei 16 anni, la legge non consente la somministrazione di bevande alcoliche e che questa misura è rivolta a tutelare la sua salute, non a impedire o vietare una libertà personale che deve sempre essere interpretata alla luce della necessità di garantire salute e sicurezza, personale e altrui.
(...omissis...)
copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
https://www.epicentro.iss.it/alcol/adp07_cons_giovani
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)