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Alcol, ragazzina ricoverata a 14 anni: emergenza tra i giovanissimi

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Alcol, ricoverata a 14 anni emergenza tra i giovanissimi

L’esperta: “Ormai s’inizia a bere prestissimo”. Le stime: il 14 per cento dei ragazzi fra gli 11 e i 15 anni abusa: "Ma sono cifre al ribasso"

Sabato sera è toccato a una ragazzina di appena 14 anni. Ha bevuto l'ennesimo cicchetto di rum in un locale di Bari vecchia ed è finita al pronto soccorso dell'ospedale pediatrico. Ma è solo l'ultimo caso in ordine di tempo. Negli ospedali pugliesi sono sempre di più i ragazzi che arrivano in stato di ebbrezza alcolica. "Episodi frequentissimi" conferma il primario del pronto soccorso del Policlinico di Bari, Francesco Stea. "A 11 anni si comincia a bere e a 14 anni c'è la prima sbornia  -  spiega la presidente della sezione appulo lucana della Società italiana di alcologia, Doda Renzetti  -  il fenomeno è allarmante e sfugge anche alle statistiche". I dati, infatti, parlano di un 14% di giovanissimi tra gli 11 e i 15 anni che abusa di alcol. "Cifre al ribasso  -  prosegue la dottoressa Renzetti  -  si tratta di un fenomeno sommerso: i ragazzi, quando diamo loro i questionari a scuola, hanno paura di essere individuati e riconosciuti e alterano i test".

È emergenza alcol tra i minorenni baresi. Tra i locali, nel borgo antico, c'è chi ha affisso all'ingresso cartelli molto chiari: "se hai meno di 16 anni non chiedere l'alcool". "Il sabato sera Bari vecchia è affollatissima da ragazzini di 13 e 14 anni  -  racconta Luca Morelli che gestisce in strada Palazzo di Città uno dei pub più frequentati dai teenager  -  noi abbiamo esposto il cartello per spiegare che è vietato servire da bere alcolici a chi ha meno di 16 anni, chiediamo documenti a tutti. Un documento, un drink: così evitiamo che possa comprare il più grande per tutti. Cerchiamo di controllare ma fin dove riusciamo perché fuori accade di tutto. Ci sono altri gestori più accondiscendenti e molti ragazzi che escono con le bottiglie comprate al supermercato. La cosa che mi meraviglia è che a 14 anni hanno i soldi, escono con 20-30 euro per comprare alcolici".

Il fenomeno più preoccupante è quello del "binge drinking". "Bevono per sballarsi  -  prosegue Renzetti  -  più di 6 drink diversi tra birre e cicchetti che costano poco, 1-2 euro: è una modalità di aggregazione. Frequentissimo che la serata finisca con una chiamata al 118 e una visita in ospedale soprattutto per le ragazze che metabolizzano di meno l'alcol". "Al Policlinico arrivano molti tra i 18 e i 20 anni, i più piccoli invece vanno al pediatrico  -  spiega Stea  -  succede quando ci sonofeste, concerti o notti bianche, noi controlliamo subito il livello alcolemico e se il paziente ha bevuto da poco, tentiamo di svuotargli lo stomaco. Il rischio è il coma etilico".


"Abbiamo il primo incontro con l'Ordine dei medici  -  conclude Renzetti  -  per andare nelle scuole superiori baresi a spiegare i rischi dell'alcol, anche se bisognerebbe partire dalle elementari

http://bari.repubblica.it/cronaca/2013/10/29/news/alcol-69712240/

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)