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Alcol test fuori dalle discoteche: la Francia ci crede

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Alcol test fuori dalle discoteche
La Francia ci crede, i gestori insorgono
La novità è stata introdotta da un decreto dei ministeri di Sanità, Trasporti e Interni. Nel paese, dal 2010, è già attivo il test che blocca

il motore. Obbligatorio per i pulman di nuova immatricolazione e quelli dedicati al trasporto minori
"Soffiate e lo saprete". Ben presto il cartello apparirà all'uscita di ogni discoteca di Francia. Con, sotto, scritto: "Per sapere se puoi

guidare, richiedi un alcool test". Ciascun proprietario di luogo pubblico aperto fra le due di notte e le sette di mattina (e dove si servano

alcoolicii) dovrà disporre di un etilometro, chimico (i sacchettini dove soffiare) o elettronico (con boccaglio e display). Chi sta per

ritornare a casa potrà valutare il valore di alcool nel proprio sangue. E decidere se mettersi al volante oppure no.
La novità è stata introdotta da un decreto dei ministeri di Sanità, Trasporti e Interni, pubblicato questo fine settimana nella Gazzetta

ufficiale francese. Riguarda le 2.500 discoteche del Paese, ma anche i bar aperti di notte, in particolare quelli degli hotel, e sale dove si

svolgano spettacoli musicali o di altro tipo e dove siano disponibili alcoolici: in tutto 5.500 esercizi. Avranno appena un mese di tempo per

mettersi in regola: acquistare il dispositivo elettronico o disporre ogni notte di minimo 50 etilometri chimici. Da consegnare a chi li

richieda, entro quindici minuti di tempo.
La novità non arriva senza polemiche. I bar che chiudono prima delle due di notte non dovranno rispettare l'obbligo. E, cosi', la Sndll, l'

associazione di categoria dei proprietari di discoteche, ha sottolineato in un comunicato che "è un testo che ci prende espressamente di

mira. Ci appelleremo contro tale normativa". Patrick Malvaes, proprietario di una discoteca nella Gironda, nel Sud-Ovest, ha inventato la

formula del "capitaine de soirée", per cui in ogni gruppo di ragazzi sceglie un "capitano", colui che non beve e che guiderà. Secondo

Malvaes, la nuova regolamentazione "non pone chiaramente il problema delle responsabilità di ognuno, perché noi gestori di discoteche non

abbiamo i mezzi per impedire a un cliente di prendere il volante". In effetti, non è detto che la persona, una volta trovato un tasso di

alcool eccessivo, decida di non partire.
Il Governo francese, in ogni caso, è deciso ad andare avanti. Sì, in un Paese dove il 31% degli incidenti stradali è causato da un guidatore

in stato di ebrezza (il 92% di costoro sono uomini). D'altra parte la Francia, grazie a una politica preventiva e pure "repressiva" (secondo

gli esperti del settore), è riuscita a ridurre sensibilmente i numeri di morti sulle strade, scesi sotto la soglia dei 4mila nel 2010 per la

prima volta dopo tantissimi anni. Proprio all'inizio di settembre è entrata in vigore un'altra normativa: la possibilità di imporre l'alcool

test blocca motore ai camionisti condannati per guida in stato di ebrezza. E'una chiave con l'etilometro incorporato. Per accendere il motore

bisogna soffiare. E, se il tasso alcoolico del sangue è sopra la norma, la macchina non si avvia. Il sistema venne sperimentato per la prima

volta negli anni Novanta nel Québec, in Canada. Da allora altri Paesi l'hanno adottato come gli Usa e l'Australia. E in Europa la Svezia:

alcuni modelli di serie della Volvo hanno già il dispositivo disponibile in opzione.
In Francia, dal 2010, l'alcool test blocca motore è già obbligatorio per tutti i pullman di nuova immatricolazione e destinati al trasporto

di minori. Ora lo è diventato per i camionisti condannati per guida in stato di ebrezza. Si tratta, però, di una possibilità: sarà il

magistrato a decidere se applicarla o meno. In caso positivo, potrà imporre l'obbligo da sei mesi a tre anni. Non solo: il camionista dovrà

provvedere a sue spese (costa circa mille euro) per il dispositivo. Il sistema è stato già introdotto a livello sperimentale nel dipartimento

dell'Alta Savoia dal 2004, dove è stato osservato un tasso di recidivi ridotto a un quarto di quello precedente fra i camionisti che già

avevano incassato una condanna per essersi messi al volante del loro mezzo ubriachi. Intanto le associazioni di prevenzione stradale stanno chiedendo un passo in avanti ulteriore, il cosiddetto retest. Insomma, che il camionista debba sottoporsi di nuovo all'etilometro a intervalli regolari, (dai 15 ai 45 minuti) durante il viaggio, per verificare che resti sobrio o che sia stato davvero lui a fare il test al momento dell'avvio del veicolo. Se risulterà positivo? Il motore, allora, non si riaccenderà più.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)