338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

Alcol test gratis o a pagamento? È un rebus

cufrad newsalcologia alcol alcol-test etilometro

SICUREZZA AL VOLANTE. Giro tra i locali notturni dopo l'entrata in vigore delle nuove regole. Bar e ristoranti devono mettere

a disposizione dei clienti l'etilometro. I giovani hanno ormai accettato la novità. Alcuni esercenti fanno pagare il test

monouso, altri no. In arrivo in molti locali gli apparecchi elettronici
Verona. Se ci si è lasciati andare ad un bicchiere di troppo al bar o al ristorante, ora non c'è più incertezza: a dire se si

può guidare o meno c'è l'alcoltest, «monouso» o «elettronico». Non solo. Per i più attenti c'è anche la tabella descrittiva

che evidenzia i sintomi legati ai diversi gradi di concentrazione alcolemica. Così ora vuole la legge.
Ieri sera in piazza Erbe, centro della «movida», nessuno tra clienti ed esercenti si è fatto cogliere impreparato

dall'entrata in vigore delle nuove regole secondo le quali è diventato obbligatorio avere l'etilometro per tutti gli esercizi

pubblici che chiudono dopo le 24. In tutti i bar e nei ristoranti le locandine della tabella alcolemica, erano ben evidenti,

con tanto di traduzione in inglese.
Tra i giovani, la novità è stata accolta positivamente. Matteo Fianco, giovane ingegnere, non si è fatto scrupoli a chiedere

al titolare del bar Lamberti un etilometro monouso per valutare se il bicchiere di vodka lemon bevuto potesse impedirgli di

guidare. E così decine di altri ragazzi in altri locali.
Peccato però che per adeguarsi alla nuova normativa gli esercenti abbiano dovuto in tutta fretta attrezzarsi cercando il modo

più veloce e meno dispendioso per mettere a disposizione della clientela gli etilometri. In piazza Erbe tutti i bar, e così

anche la pizzeria Impero, Costa e la Locanda, avevano nel cassetto gli etilometri monouso che si trovano in vendita nelle

farmacie. Del resto come aveva già fatto notare ieri dalle pagine del nostro giornale Daniele Rebecchi, presidente del

sindacato «caffè-bar» di Confcommercio, «non c'è stato il tempo di valutare nessun genere di apparecchiatura elettronica». Ai

clienti che facevano richiesta di un «auto esame», che non ha comunque validità probatoria se dovesse essere messo a

confronto con quello effettuato dalle forze dell'ordine, l'etilometro veniva a costare dai 3 ai 5 euro.
Insomma, gli esercenti hanno cercato di fare del loro meglio per rispettare la legge. Come Giovanni Bertani, della pizzeria

Du De cope, in galleria Pellicciai, che dubbioso sul fatto di far pagare o meno l'uso dell'etilometro ai clienti, ha messo

sul bancone gratuitamente una confezione contenente diversi etilometri monouso: il gesto gli è costato ben 70 euro. «È un

ulteriore spesa da inserire nelle voci dell'attività e non è giusto. Aspetto quelle elettronico che spero non andrà ad

incidere sul mio bilancio», dice.
L'etilometro di cui parla Bertani è lo stesso che a giorni entrerà in servizio in un ristorante vicino al suo, il «Tropico

Latino». Ad ordinarlo è stato il titolare Emilio Lonardi. «Il cliente che avrà la necessità di misurare il proprio tasso

alcolico dovrà solo inserire 50 centesimi», spiega Lonardi che sostiene che l'apparecchio può essere acquistato o offerto in

comodato d'uso dall'azienda che lo produce. Sorge il dubbio quindi che tra una via e l'altra della città i commercianti non

si confrontino. All'osteria Le Veciete, infatti la responsabile Keren Tellan, non nasconde il proprio disappunto. «Non è

arrivata nessuna informazione ufficiale al riguardo. Io, ad esempio l'ho appreso dal giornale. Mi sono collegata al sito

della polizia municipale dove ne ho trovato conferma, ma nessuna indicazione sul fatto che si debba o meno far pagare ai

clienti l'utilizzo dell'etilometro, e soprattutto quali marche occorre utilizzare. Di certo c'è solo l'obbligatorietà di

essere a norma e l'essere sanzionati se non lo si è».
Anna Zegarelli