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Alcol: tipologie di consumo tra i giovani

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LE TIPOLOGIE DI CONSUMO TRA I GIOVANI
Recentemente si è visto un significativo mutamento nella rappresentazione sociale del bere, con un passaggio dal vino alla birra e ai

superalcolici e con l'individuazione di nuovi luoghi del bere spesso assunti da modelli esteri (aumentano i pub e le birrerie a discapito

delle trattorie e dei ristoranti). Oggi come oggi potremmo parlare di due modelli del bere: un modello tradizionale legato al vino e alla

cultura dello stare insieme e un modello moderno legato al consumo per lo più di birra e superalcolici e alla necessità di affrontare

difficoltà personali (timidezza, paura, imbarazzo, ecc).
Il bere determinato da tale necessità rappresenta però una modalità di utilizzo di alcolici che espone a una certa probabilità di sviluppare,

col tempo, un problema di abuso o dipendenza. E' proprio per questa ragione che, nonostante i giovani siano al giorno d'oggi più

consapevoli e informati delle possibili conseguenze negative dell'assunzione di alcol, continuano a rappresentare una popolazione ancora ad

alto rischio.
Tale affermazione è avvalorata da una ricerca che ha portato alcuni autori a distinguere tre forme di alcolismo giovanile:
a) Alcolismo come modalità di integrazione nel mondo degli adulti; in questa forma che prelude ad un'alcoldipenenza, l'influenza delle

famiglie e del gruppo di pari è fondamentale. Le feste familiari, il luogo di lavoro, il servizio militare, svolgono un ruolo induttore.
b) Alcolismo come auto-medicazione: messo di fronte alla crisi adoloscenziale (noia, solitudine, sentimento di inferiorità, ecc.) o ad uno

stato più patologico (depressione, alto livello di ansia, ecc) il giovane ricerca nell'alcol un effetto farmacologico. Per lo più solitario

questo alcolismo comporta una degradazione rapida e a volte assume il valore di un equivalente suicidario.
c) Alcolismo tossicomaniacale: sebbene per molto tempo non considerato tale, l'alcol acquisisce ai nostri giorni il valore di una droga. Il

tossicomane può alternare l'alcol ad altre sostanze o può sostituire questi con l'alcol in un periodo di carenza


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)