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News di Alcologia

Alcol tra i giovani: parlano i presidi

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Dal Ministero Mondiale della Sanità ha diffuso dati allarmanti riguardo a chi fa uso di alcol. Solo l'anno scorso si iniziava a bere a 13 anni, quest'anno l'età si è già abbassata agli 11 anni.
A seguire i commenti di alcuni presidi in Varese e provincia che vivono da vicino le problematiche giovanili oltre ad una testimonianza dall'associazione Alcolisti anonimi.
LICEI SCIENTIFICO E CLASSICO DI GALLARATE
Più uso che abuso di alcol fra i giovani per Sebastiano Nicosia, vice preside dei Licei scientifico e classico 'L. da Vinci' di Gallarate: "Il divieto di vendere alcolici ai minori di 16 anni è sicuramente una delle tante soluzioni per limitare il rischio di abusi tra i più giovani. Va detto che da sola questa iniziativa non basta anche perchè, a mio avviso, rimane difficile il controllo". Nessuna particolare preoccupazione all'interno delle mura scolastiche: "A scuola non si sono mai verificati casi di abuso di alcol. Questa generazione ha comunque un'abitudine all'uso di alcol più diffusa rispetto ai ragazzi di 15 anni fa. Questa è una cosa che ho potuto notare - racconta il preside - osservando i ragazzi quando si ritrovano la sera, magari per qualche cena insieme ai loro docenti. Tra le bevande più gettonate, birra e super alcolici. Niente vino".
ISTITUTO TECNICO STATALE DI BUSTO ARSIZIO
Controllo e prevenzione. Queste le parole chiave per Gianni Pagan, preside dell'Istituto Tecnico Industriale Statale 'Facchinetti' di Busto Arsizio. "E' importante la decisione di non vendere alcolici ai minori di 16 anni. Ci vorrà probabilmente qualche anno ma i risultati arriveranno. Ovviamente all'interno dell'istituto è vietato l'uso di qualunque bevanda alcolica. Per sentito dire - aggiunge Pagan - sono venuto a conoscenza di qualche esperienza di abuso avvenuto al di fuori dell'ambito scolastico". Particolarmente sensibile all'argomento, il preside ha sostenuto iniziative per sensibilizzare i più giovani: "E' ormai già da qualche anno che invitiamo persone della Alcolisti anonimi per riportare le loro esperienze di vita. I ragazzi si dimostrano molto interessati al tema e siamo sicuri possa essere per loro una buona lezione". Certo quello della diffusione di alcol fra i giovani non è un problema di oggi: "C'è sempre stato invece - conclude Gianni Pagan -. Rispetto a qualche anno fa siamo tutti più sensibili, dalle istituzioni come i privati. E' importante mettere vincoli e vietare dove è giusto farlo senza dimenticare di fare prevenzione. L'azione informativa è, a mio giudizio, il segnale di un miglioramento nella prevenzione".
LICEO SOCIOPEDAGOGICO DI VARESE
Anche Vincenzo Baratucci, dirigente scolastico dell'Istituto Statale d'Istruzione Superiore "Alessandro Manzoni" di Varese, insiste sulla prevenzione: "I ragazzi non hanno senso del limite, specialmente i maschi. La nostra è una scuola prettamente femminile e viviamo più da vicino problemi quali l'anoressia o gli attacchi di panico. Non sono comunque mancate delle campagne di sensibilizzazione su questo argomento e sul fumo". Riguardo il divieto di vendere alcolici ai minori di 16 anni dice: "Credo sia una cosa valida, ma siamo certi verrà rispettata?".
ASSOCIAZIONE ALCOLISTI ANONIMI
Che qualcosa stia cambiando lo racconta anche Silvana che frequenta le riunioni di Alcolisti anonimi del Gruppo Ippodromo. "Confermo che l'età di chi frequenta l'associazione si sia abbassata. Rispetto a 15 anni fa arrivano giovani di vent'anni con esperienze di alcolismo". Sono svariati i motivi che spingono a bere in modo smodato i giovani; secondo Silvana spesso si tratta di paure "di un senso smisurato di insicurezza e inadeguatezza rispetto alla realtà che ci circonda".
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