Alcol, un nemico infido
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La vastità dei problemi alcolcorrelati è sotto gli occhi di tutti, veicolata quotidianamente dalla stampa e dai media, ed è
tale da non risparmiare alcuna età della vita ed alcun ambito dell'esistenza. Basti pensare alla guida in stato di ebbrezza,
ai rapporti nefasti tra uso di alcol ed ambiente di lavoro, al bere giovanile sempre più precoce e sempre più lontano dalle
tradizioni alimentari della nostra regione e dell'Italia.
A questi temi, di grande importanza sociale, è dedicata la Conferenza regionale sui problemi alcolcorrelati, organizzata
dalla Regione Friuli Venezia Giulia in collaborazione con l'Azienda sanitaria n. 4 Medio Friuli e con Fedesanità Anci, in
programma a Udine martedì prossimo, 14 dicembre, all'Auditorium di via Sabbadini 31, con inizio alle ore 9.
L'incontro si aprirà con la presentazione del secondo rapporto su queste tematiche, che, anticipa l'assessore regionale alla
salute, Vladimir Kosic, "è riferito al quadriennio 2005-2008 e rappresenta la fotografia quanto più descrittiva ed esaustiva
possibile dell'ampiezza e della gravità del fenomeno e dello stato dell'arte per quanto riguarda le azioni ed i progetti di
prevenzione, cura e riabilitazione".
A seguire, relazioni e tavole rotonde che, grazie alla partecipazione di esperti, docenti universitari, medici legali,
esponenti delle forze dell'ordine, ma anche di rappresentanti dell'Associazione vittime della strada, faranno il punto sui
principali aspetti, anche giuridici, del problema.
"Oggi si beve anche per sballare, usando l'alcol come le altre droghe alle quali spesso si associa, in un mix devastante e
spesso mortale non solo per gli effetti farmacologici che produce, ma anche per gli incidenti della strada collegati a questi
comportamenti", ricorda l'assessore, precisando che "la mortalità è ancora troppo elevata in regione per le patologie
alcolcorrelate, attestandosi con variazioni poco significative negli ultimi anni, appena sotto i mille morti all'anno".
Ecco quindi che "la diffusione dei problemi alcolcorrelati impone una riflessione che coinvolga tutte le componenti della
società civile, dalla scuola agli enti locali, alle associazioni, al mondo del lavoro, alle forze dell'ordine, oltre
all'ambito della salute e della sanità", senza naturalmente dimenticare "la famiglia, luogo privilegiato degli affetti e
delle cure, chiamata ad educare i figli a stili di vita positivi ed alla legalità dei propri comportamenti, oltre che ai
valori, e ad una cittadinanza responsabile".
Anche attraverso la conferenza di Udine ci si pone dunque l'obiettivo di "non solo e non tanto di sviluppare azioni di tipo
sociale o sanitario, ma di modificare radicalmente una cultura, troppo poco attenta e spesso colpevolmente permissiva nei
confronti dell'alcol".