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Alcol, un vizio che si trasmette da genitori a figli: i dati di un sondaggio

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Alcol, un vizio che si trasmette da genitori a figli
‘Tale padre (o madre), tale figlio' si dice ed ora è anche scientificamente provato. Pare, infatti, secondo un sondaggio della Joseph

Rowntree in Foundation, ente della Gran Bretagna che si occupa di ricerca e sviluppo sociale, e soprattutto di dipendenze, che i gusti dei

genitori, anche quelli alcolici si trasmettono da genitore a figlio.
Se un genitore ha il vizio di bere, probabilmente anche il figlio acquisirà la stessa abitudine: gli adolescenti che hanno visto i propri

genitori bere hanno il doppio delle probabilità di prendere loro stessi questo vizio.
Il campione preso in esame e composto da 5700 ragazzi di età compresa tra i 13 e i 16 anni ha risposto a diverse domande riguardanti il loro rapporto e quello dei loro genitori con l'alcol. Il risultato del sondaggio mostra che le possibilità che gli adolescenti possano bere alcol e ubriacarsi salgono in modo esponenziale se questi hanno la possibilità di uscire il sabato sera e restare fuori fino a tardi, sapendo di non poter essere raggiungibili dai genitori che non sanno dove sono. Anche i film con il ‘bollino rosso', quelli appunto vietati ai minori, sono fattore di aumento del rischio se visionati senza la dovuta sorveglianza di un adulto.
Scendendo nel particolare del sondaggio: un quarto dei ragazzini tra i 13 e i 14 anni di età ha avuto più di una volta l'esperienza della

‘sbronza', rispetto al 52% dei ragazzi tra i 15 e i 16 anni.
Claire Turner della Joseph Rowntree Foundation ha quindi sottolineato l'importanza di un buon esempio in famiglia:
"Questa ricerca dimostra che i genitori possono avere maggiore influenza sul comportamento dei propri figli adolescenti, come forse molti

hanno pensato. Cosa dicono e come si comportano entrambi i genitori ha un forte impatto sul bere degli adolescenti, bere regolarmente, e bere in eccesso". La probabilità che un adolescente cada nel vizio dell'alcol raddoppia se questo esce più di due sere con gli amici e molto conta anche l' influenza che il ‘gruppo', la ‘comitiva', gli ‘amici' hanno su un ragazzino. Il rischio diventa ben quattro volte maggiore se le uscite sono quotidiane.
"I risultati del sondaggio - spiega ancora Turner - suggeriscono che gli sforzi per migliorare il comportamento riguardo il bere tra i

giovani, a livello di politica nazionale sono, più diretti a sostenere ed educare i genitori. Questo dovrebbe includere messaggi positivi per

i genitori su come essi possono influenzare il comportamento dei loro figli e sottolineare l'importanza del consumo di alcol dei genitori e

su come i loro ragazzi vedono e pensano al riguardo. Le scuole potrebbero anche essere un canale di informazione, ricevendo messaggi mirati ai genitori incoraggiando azioni in momenti specifici dello sviluppo dei loro figlio".
Insomma, ‘chi va con lo zoppo, impara a zoppicare': i ragazzi, gli adolescenti sempre più spesso emulano o semplicemente seguono gli esempi che hanno intorno a loro, per questo si dovrebbe sempre essere di buon esempio, per farli crescere nel modo più sano possibile.
Mariangela Deliso


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)