Alcol: una dipendenza che può iniziare in casa
La banda composta da tre giovani del Friuli occidentale che spacciavano eroina anche in una scuola superiore di Pordenone ha lasciato il segno. Già, perché il traffico che le tre ragazze, tutte con un’età compresa tra i 19 e i 20 anni, avevano messo in atto dall’inizio dell’anno, riuscendo a vendere circa due chilogrammi di stupefacente in sei mesi, era rivolto per lo più a giovani loro coetanei e anche a diciassettenni, quindi a minori. I carabinieri che nelle settimane scorse hanno sgominato la banda hanno individuato circa una ventina di ragazzi che facevano uso dell’eroina, anche con una certa frequenza.
Lo stesso sindaco di Pordenone, Alessandro Ciriani, ha chiesto a genitori e insegnanti di essere più attenti alle attività e alle abitudini dei ragazzi, preoccupato del diffondersi dell’abuso tra le nuove generazioni.
Ma qual è la situazione tra i giovani? E quali sono i pericoli legati alle sostanze illegali, a partire dall’eroina che in questi anni è tornata in auge anche - come racconta la cronaca - tra le fasce più giovani della popolazione? “L’eroina - specifica Roberta Sabbion direttore del Dipartimento delle dipendenze dell’Azienda sanitaria 5 - è una realtà che non si è mai spenta del tutto e che ciclicamente torna in scena. Quello di oggi è uno di quei momenti solo che, diversamente dal passato, l’eroina viene utilizzata per ‘spegnere’ gli effetti eccitanti di altre sostanze. Non mi riferisco alla sola cocaina, ma anche a diverse pastiglie acquistate spesso su Internet. Difficile sapere cosa ci sia dentro e credo che nemmeno i ragazzi che le comprano on-line sappiamo di preciso cosa poi assumeranno”.
Tuttavia, quello dell’eroina non è il fenomeno diffuso tra i giovani che più preoccupa chi lavora nell’ambito delle dipendenze. “Le sostanze più presenti tra i giovani - continua Sabbion - sono l’alcol, la cannabis e la nicotina, assunte per lo più assieme, a cui se ne aggiungono altre. L’alcol è la sostanza più preoccupante ed è sottovalutata da tutti. Sono sottovalutati i piccoli gesti affettuosi dei micro-brindisi. Il primo goccio si beve in famiglia quasi sempre e ricordo che siamo tutti penalmente responsabili. Il suo consumo è vietato ai minori di 18 anni, anche perché fino a quell’età non abbiamo gli enzimi per metabolizzarlo. Per i ragazzi è veleno puro”.
copia integrale del testo si può trovare al seguente link: https://www.ilfriuli.it/articolo/cronaca/l%E2%80%99alcol-preoccupa-pi%C3%B9-di-eroina-e-cannabis/2/203233
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)