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Alcol zero: si prospettano un mare di ricorsi

Alcol zero: si prospettano un mare di ricorsi

Si prospettano dure battaglie legali sul fronte dell'alcol. Il nuovo codice della strada ha infatti introdotto, per la prima

volta in Italia, l'alcol zero per alcune categorie di conducenti (leggi quali). La novità è stata introdotta con il nuovo

articolo 186-bis che esordisce così: "e' vietato guidare dopo aver assunto bevande alcoliche e sotto l'influenza di queste".
Già la premessa è scritta male. Cosa significa "è vietato guidare dopo aver assunto bevande alcoliche"? Senza una

precisazione temporale la prima frase serve a poco. Abbiamo più volte spiegato che ciò che conta non è solo la quantità di

alcol ingerita ma il tempo che intercorre tra l'ultimo sorso e l'avviamento del motore. Potrei aver bevuto un bicchiere di

vino a stomaco pieno, ma se mi metto alla guida più di due ore dopo, quasi sicuro il mio tasso alcolemico sarà 0 (siccome

ognuno reagisce diversamente è utile avere con se un etilometro, qui trovate quelli in convenzione con SicurAUTO.it). Per

rendere più comprensibile il tutto bisogna leggere la parte finale della frase: "e sotto l'influenza di queste". Già adesso

ci siamo. Non sarebbe stato meglio rendere la frase più semplice? Tuttavia non è su questo che si misureranno magistrati e

avvocati.
La vera battaglia si combatterà a suon di virgole e decimali
Questo perchè il secondo comma del 186-bis parla esplicitamente di "tasso alcolemico superiore a 0 (zero)" e compreso entro

lo 0,5 (dopo scattano le sanzioni previste normalmente ma aumentate per i conducenti citati nel medesimo articolo). Quindi

basterà anche un valore di pochissimo superiore allo zero per far scattare la multa e lo slittamento della patente a 19 anni

per i minorenni. Una situazione esagerata.
Cosa accadrà a chi verrà trovato con un tasso di poco superiore allo zero: es. 0,02 g/l?
Nell'ambiente delle forze dell'ordine si parla di regole non scritte che suggeriscono di lasciare andare i conducenti con

tassi prossimi allo zero. Tuttavia questo non garantisce al cittadino pari garanzie di trattamento. Chi ci dice che l'agente

della stradale di Palmanova userà la stessa elasticità del collega di Albenga?
Inoltre l'etilometro, già messo duramente sotto inchiesta da numerosi ricercatori (vedi qui e qui), riuscirà a non farsi

ingannare dalle piccole quantità di alcol prodotte dal nostro corpo (così come dichiarato nei giorni scorsi dalla dottoressa

Elisabetta Bertol, Presidente Nazionale Tossicologi Forensi) o dal liquoroso cioccolattino da poco ingerito e assimilato?
Per fare chiarezza su tutto questo SicurAUTO.it ha interpellato il dott. Emanuele Scafato, Presidente della Società Italiana

Alcologia, nonché Direttore presso il reparto salute della popolazione, Osservatorio Nazionale Alcol, dell'Istituto Superiore

della Sanità.
"Io non vedo alcun problema, il tasso zero esiste già da diversi anni in molti paesi dagli Stati Uniti alla Francia e nessuno

ha mai sollevato il problema - ha esordito Emanuele Scafato - tra le altre cose gli etilometri sono gli stessi di quelli

italiani".
In merito alle dichiarazioni della collega Bertol aggiunge: "si ho letto la posizione presa dalla collega di Firenze ma

escludo che l'etilometro possa segnare un valore superiore allo zero, altrimenti ci sarebbero tantissimi contenziosi in varie

parti del mondo - ha aggiunto il Presidente SIA -. Per dimostrare un'eventuale inattendibilità dell'etilometro bisognerebbe

prendere almeno cento persone che non abbiano bevuto e vedere se a qualcuno esce un valore anche di 0,01 g/l. Solo dopo aver

prodotto dati scientifici si potrà mettere in discussione lo strumento".
Visto che la Società Italiana Alcologia è stata la promotrice dell'alcol zero e dei lavori socialmente utili (leggi il testo

del loro emendamento), abbiamo chiesto al dott. Scafato il perchè di una norma così dura e senza alcuna tolleranza in merito

all'alcol.
"La scelta dell'alcol zero per determinate fasce della popolazione è scientificamente supportata - ha concluso Scafato -. Ad

esempio per i giovani sotto i 21 anni si denota una difficoltà oggettiva nell'assimilare l'alcol, così come per gli over 65,

per i quali avevamo chiesto anche l'alcol zero. L'inesperienza da un lato e i riflessi più lenti dall'altro impongono un

cervello senza alcuna influenza dall'alcol. Ci spiace che per gli over 65 non sia stata accolta la nostra proposta, ma siamo

soddisfatti dei risultati raggiunti".
Resta da capire perchè si siano accettati i presupposti scientifici solo per gli under 21, mentre per gli over 65 si sia

chiuso un occhio. Ma questo argomento merita un approfondimento a parte che scriverò a breve.