Alcoldipendenza e promozione della salute negli ambienti di lavoro
alcoldipendenza tossicodipendenza sicurezza ambienti di lavoro giovani alcolismo
In alcune realtà lavorative si possono riscontrare casi di dipendenza tra i lavoratori che spesso rendono estremamente pericolosa, anche per i colleghi, l'attività lavorativa, specie se tali persone sono adibite a mansioni particolari come la guida di mezzi di sollevamento, il controllo di impianti o di macchinari complessi.
Da un punto di vista medico legale attualmente si possono affrontare queste situazioni sulla base della legge 30 marzo 2001 n. 125.
L'articolo n. 15 di questa che viene definita la legge quadro in materia di alcol e di problemi alcolcorrelati, applica ai lavoratori affetti da patologie alcolcorrelate che intendano accedere ai programmi terapeutici e di riabilitazione, l'articolo 124 del testo unico delle leggi in materia di disciplina degli stupefacenti e sostanze psicotrope, prevenzione, cura e riabilitazione dei relativi stati di tossicodipendenza, approvato con decreto del Presidente della Repubblica 9 ottobre 1990, n. 309. L'art. 124 attribuisce ai lavoratori tossicodipendenti, assunti a tempo indeterminato, il diritto di conservazione del posto di lavoro. Questo solo per il tempo necessario al recupero e, comunque, non oltre i 3 anni. Tale diritto è subordinato all'accesso ai trattamenti riabilitativi presso i servizi delle ULSS o di altre strutture terapeutico-riabilitative e socio-assistenziali.
L'articolo 15 della legge n. 125 prevede, inoltre, la specifica individuazione, con decreto del Ministro del Lavoro e della Previdenza Sociale, di concerto con il Ministro della Sanit, delle attività lavorative comportanti un elevato rischio di infortuni sul lavoro, ovvero per la sicurezza, l'incolumità o la salute dei terzi, per le quali è fatto divieto di assunzione e di somministrazione di bevande alcoliche e superalcoliche, con verifica del controllo alcolimetrico sia da parte del medico competente, previsto dal D. Lgs. 626/94, sia da parte dei servizi sanitari di vigilanza.
Di fronte al dipendente con problemi legati all'uso di sostanze (alcol o droga) il datore di lavoro spesso assume uno di questi due comportamenti:
1.rifiuto, con rapido ricorso al licenziamento;
2.accettazione paternalistica, più facilmente nei confronti di alcolisti piuttosto che di altri tossicodipendenti. Ciò comporta la sottovalutazione del problema e delle sue conseguenze.
I casi di alcolismo conclamato sono solo l'epifenomeno di una realtà validamente dimostrata dallo studio della FIMMG (riportato più sopra) che ha dimostrato l'esistenza di una quota molto maggiore di persone con comportamenti pericolosi o a rischio per le modalità del bere. Considerato tutto questo, la logica più corretta è quella della Promozione della Salute: partire dalla nuova prospettiva che sposta l'attenzione dalla cura degli individui malati alla tutela, prevenzione e miglioramento della salute degli individui sani mentre vivono, lavorano, trascorrono il tempo libero in diversi ambienti e organizzazioni.
Si propone perciò un "approccio preventivo" per combattere il fenomeno della dipendenza nei luoghi di lavoro. Si tratta di una scelta che l'Azienda fa consapevolmente e volontariamente per ottenere risultati duraturi e misurabili nel tempo, qualora ritenga di dover affrontare questo problema perch presente tra i propri dipendenti.