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Alcolismo: aspetti psicologici

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ASPETTI PSICOLOGICI

 

Nel tentativo di rintracciare i fattori psicologici individuali che, interagendo con quelli biologici e socioculturali, predispongono a sviluppare comportamenti di dipendenza da sostanze, alcuni autori hanno sottolineato il ruolo dei tratti di personalità.


Il bere problematico sembra più diffuso tra soggetti caratterizzati da impulsività, instabilità affettiva e dell'identità , sentimenti cronici di vuoto, reazioni intense tese ad evitare abbandoni reali o immaginari, tendenze autolesionistiche ( personalità di tipo borderline).


E' stata poi descritta una specifica struttura di personalità caratterizzata da atteggiamenti di distacco e di isolamento, vissuti depressivi e tratti di dipendenza, di immaturità sessuale e di aggressività. (Zwerling e Rosenbaum)


Caratteristiche di personalità come l'immaturità , i sentimenti di inadeguatezza, il bisogno di dipendenza e l'incapacità di instaurare validi rapporti interpersonali sono state ricondotte ad una relazione disturbata con le figure genitoriali secondo questo schema : madre iperprotettiva, padre severo, contraddittorio o assente.


Considerando però che l'assunzione cronica di alcolici produce un appiattimento della vita affettivo-volitiva e cognitiva, rimane naturalmente aperto il problema in quale misura questi tratti di personalità siano conseguenza dell'abuso alcolico o preesistano ad esso. Se questa incertezza può riguardare gli alcolisti in essere non ha ragione d'essere per quelle persone che tale rapporto disturbato l'hanno risolto ormai da molti anni e di cui non si può pensare che le caratteristiche fondamentali della personalità risentano ormai dell'esperienza alcolica. Secondo la nostra osservazione clinica, sviluppata nel corso degli anni , quando queste persone giungono in terapia, motivate da altro ordine di problemi , è possibile, in effetti, riscontrare l'esistenza di una personalità di base che presenta molti di quei tratti che i diversi autori hanno via via sottolineato.


Fra i disturbi quelli dello spettro ansioso e di quello depressivo, possono predisporre all'abuso di alcool. Un certo numero di persone agorafobiche o fobico sociali ricorrono all'alcool nel tentativo di padroneggiare l'ansia connessa alle situazioni per loro stressanti. ( esposizione in pubblico, cene, luoghi affollati etc.).
Per quanto riguarda poi il noto rapporto di causa-effetto che c'è tra alcol e stati depressivi occorre precisare che se in genere l'alcol viene usato per allontanare umori depressivi che ritornano solo " la mattina dopo", in alcune persone invece può far emergere uno stato depressivo sottostante.

 

Notazioni Psicoanalitiche


Nell'accezione psicodinamica Freud ha posto l'accento sull'uso dell'alcool come possibile strumento di regressione e di gratificazione fantasmatica di bisogni infantili insoddisfatti( il senso di calore, di pienezza gastrica che esso determina ricorda il soddisfacimento dell'allattamento dei primi anni di vita) e il suo carattere sostitutivo rispetto ad attività autoerotiche; come la masturbazione l'alcool può esplicare un effetto anestetizzante sull'ansia e sui sentimenti di colpa, e a livello cognitivo consente di raggiungere livelli regressivi di pensiero in cui tutto può diventare possibile, le preoccupazioni arretrano e si affievoliscono, i desideri possono essere soddisfatti.


Non a torto la nostra coscienza morale che in psicoanalisi s'identifica con il Super-Io, è stata definita da Fenichel "solubile in alcool"
Le ragioni che possono spingere un soggetto a bere possono essere di vario tipo, come ad es. l'esistenza di situazioni esterne infelici che si vorrebbe dimenticare e sostituire con fantasie piacevoli oppure situazioni conflittuali interne che possono sfociare in inibizioni, condizioni cioè nelle quali l'agire della persona risente della rigidità dei dettami imposti dalla coscienza morale Super-io)
Come sappiamo l'alcool può aiutare, infatti, a placare i sentimenti di auto svalutazione e d'insicurezza, combattere l'angoscia evocata dai rapporti sociali e a superare le inibizioni.
Pensiamo ad es. all'effetto disinibente che l'alcool può avere sulla sessualità, pur essendo in realtà una sostanza che a livello chimico la deprime, o ai ragazzi che bevono prima di entrare in discoteca " per darsi coraggio".


L'effetto della diluizione nell'alcool della coscienza morale e quindi del suo controllo sul comportamento lo vediamo però anche nelle situazioni in cui alla sua assunzione seguono condotte aggressive di vario tipo, non escluse quelle di natura sessuale, che non fanno parte del normale repertorio comportamentale della persona.
Anche senza giungere a questi livelli, l'alcool può portare a diventare più logorroici, polemici, irascibili, litigiosi o a manifestare comportamenti socialmente inappropriati

 

Alcuni autori ( vedi Menninger) hanno posto l'accento sul carattere autodistruttivo dell'alcolismo che secondo la loro interpretazione dovrebbe essere inteso come una forma di suicidio dilazionato, cronico. La spinta autodistruttiva deriverebbe dal sentimento di colpa che nell'alcolista è presente a causa degli inconsci sentimenti aggressivi nutriti nei confronti dei genitori, dal cui comportamento è stato frustrato e disilluso.
Fra le sofferenze psichiche quelle che maggiormente predispongono all'abuso di alcool sono in genere quelle di tipo ansioso e depressivo. Un certo numero di persone agorafobiche o fobico sociali ricorrono all'alcool nel tentativo di padroneggiare l'ansia connessa alle situazioni per loro stressanti. ( esposizione in pubblico, cene, luoghi affollati etc.), mentre per quanto riguarda i problemi d'umore occorre precisare che, se in genere l'alcol viene usato per allontanare quelli depressivi che ritornano solo " la mattina dopo", in alcune persone invece può far emergere uno stato depressivo sottostante.
Non ultimo rimane da rilevare come il bere problematico possa essere inconsapevolmente utilizzato come strumento di rivalsa aggressiva nei confronti dell'ambiente sia familiare che sociale, basti pensare ai disagi che esso comporta e al significato antisociale che può assumere questo tipo di condotta.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)