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Alcolismo, come trovare la motivazione per smettere

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Alcolismo, come trovare la motivazione per smettere


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Una donna, ubriaca, vuole condurre il figlioletto di tre anni al parco giochi. Non è in grado di guidare, per questo motivo ha tirato fuori la sua vecchia bici, sistemando il bambino su un cuscino sul sedile posteriore. Ormai sta pedalando pian piano per una stradina poco trafficata. Tuttavia, alla prima curva, madre e figlio finiscono a terra. La donna non è riuscita a coordinare bene i movimenti. Per fortuna non è accaduto nulla di grave, ma lo spavento e il senso di colpa la accompagneranno per diversi giorni, fino ad indurla a cercare un aiuto per smettere di bere.
 

Non è facile cambiare stile di vita, liberarsi da una dipendenza. Bisogna fare leva sulla forza di volontà ed essere fortemente motivati, ma non si può contare solo sulle proprie forze. Ecco perché è fondamentale il ruolo di operatori preparati, che sappiano ascoltare e conoscano gli strumenti per motivare al cambiamento. Ascolto e motivazione sono i pilastri sui quali si basa il «colloquio motivazionale», un approccio sempre più utilizzato a livello terapeutico per fare in modo che persone con dipendenze abbandonino uno stile di vita distruttivo per sé e per gli altri. 
 

Il 20 e il 21 giugno sarà in Italia, ospite a Trento del Centro Studi Erickson, il guru del «colloquio motivazionale»: lo psicologo William R. Miller, professore emerito di Psicologia e Psichiatria all’Università del New Mexico. Miller ha gettato le basi di questa pratica con un articolo del 1983 pubblicato sulla rivista «Behavioral Psychotherapy» e con la prima edizione del libro Il colloquio motivazionale, scritto in collaborazione con Stephen Rollnick nel 1991, avviando una sorta di rivoluzione copernicana: il paziente viene messo al centro del processo terapeutico, mentre l’operatore sociale ha il compito di assisterlo, ascoltarlo e guidarlo verso il cambiamento. 
 

Un paradigma diverso rispetto a quello precedente, nel quale l’esperto induceva al cambiamento un «soggetto passivo». Il colloquio motivazionale consente di aiutare ogni persona a cambiare la propria vita reimpostando degli stili disfunzionali di «essere» e di «fare» in accordo alle sue disposizioni interiori, lavorando sulla sua motivazione, per rinforzarla progressivamente, seduta dopo seduta.
 

Storicamente sperimentato nel campo delle dipendenze patologiche (alcool, fumo, droghe leggere o pesanti) è ora sempre più utilizzato in diversi contesti terapeutici (comportamenti a rischio quali gioco d’azzardo, shopping compulsivo, internet, videogiochi, pornografia, ecc.); e anche per superare difficoltà scolastiche o affrontare l’insorgere di malattie croniche e debilitanti. 
 

La linea strategica è quella di promuovere il cambiamento attraverso tecniche di facilitazione e riformulazione a vari livelli. Le tecniche che verranno presentate durante il Seminario Il colloquio motivazionale. Aiutare la persona a cambiare, consentono all’operatore di lavorare sulla motivazione della persona in diverse fasi del processo di cambiamento, dall’insorgere della consapevolezza del problema e della possibilità di un cambiamento, alla determinazione a impegnarsi seriamente, fino alla costruzione di «piani» semplici per nuovi stili di vita.


(...omissis...)


Informazioni sul Seminario su http://formazione.erickson.it/corsi_convegni/il-colloquio-motivazionale-come-aiutare-la-persona-cambiare/ 


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.lastampa.it/2014/06/13/scienza/galassiamente/alcolismo-come-trovare-la-motivazione-per-smettere-kqubdTLmqANtsqTpPm3EaO/pagina.html


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)