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Alcolismo e naltrexone: una questione di geni
fonte: Neuropsychopharmacology
Il naltrexone, farmaco largamente utilizzato per il trattamento della dipendenza da alcol, risulta particolarmente efficace per i pazienti di

razza asiatica.
E' quanto emerge da un recente studio condotto dai ricercatori del Laboratorio sulle dipendenze della Ucla (California) che ha valutato la

differente efficacia del naltrexone su pazienti con dipendenza da alcol nei quali era stata riscontrata una mutazione del gene OPRM1, un gene che codifica per alcuni recettori oppioidi nel cervello sui quali agisce il naltrexone. E' stato infatti scoperto che i soggetti che hanno le varianti AG e GG dell'OPRM1 hanno migliori risultati clinici nel trattamento con naltrexone della dipendenza da alcol rispetto a coloro che hanno la variante AA. Sembra inoltre che circa la metà degli asiatici ha una di queste mutazioni che li predispone ad avere benefici dal trattamento con il naltrexone. Per la ricerca sono stati selezionati 35 pazienti con dipendenza da alcol ai quali è stato somministrato etanolo in infusione equivalente al quantitativo di alcol contenuto in due drink. I partecipanti hanno completato due sessioni a base di alcol, una dopo aver assunto una pillola di naltrexone, l'altra dopo aver assunto il placebo. I risultati hanno evidenziato che il naltrexone ha ridotto le sensazioni positive indotte dall'alcol nei soggetti con i genotipi AG e GG ma non tra quelli col genotipo AA. Inoltre, i soggetti con i genotipi AG e AA hanno riportato più effetti sedativi e spiacevoli dovuti all'intossicazione se trattati con naltrexone rispetto al placebo. Hanno anche riportato meno desiderio di alcol.
I risultati della ricerca, concludono gli autori, sono un buon esempio di medicina personalizzata, che cerca di migliorare l'assistenza

clinica identificando chi ha più probabilità di beneficiare di un trattamento farmacologico fatto su misura secondo le caratteristiche

genetiche.
Pharmacogenetics of Naltrexone in Asian Americans: A Randomized Placebo-Controlled Laboratory Study, L.A Ray, S. Bujarski, P.F. Chin, K.

Miotto, Neuropsychopharmacology, 7 September 2011

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)