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Alcolismo: il ruolo dell'amministratore di sostegno spiegato con un esempio concreto

Alcolismo: il ruolo dell'amministratore di sostegno spiegato con un esempio concreto


SALVATO DA UN ANGELO SPECIALE
San Vito al Tagliamento, il ruolo dell’amministratore di sostegno spiegato con un esempio concreto. Festa di saluto al giudice Manzon


SAN VITO. Ha famiglia, e problemi di alcolismo. Tra debiti e un licenziamento in vista, la sua vita si trasforma in un inferno. Ma un amministratore di sostegno lo aiuta a iniziare il percorso verso il ritorno a una vita “normale”.


Storie come quelle di questo sanvitese, testimoniano l’importanza della figura dell’amministratore di sostegno. A San Vito, una rara occasione per parlarne è stata la festa di saluto al giudice tutelare Enrico Manzon, che entra nella Corte di cassazione.


In città, Manzon è stato protagonista dell’istituzione degli amministratori di sostegno volontari. E’ nato un laboratorio pilota e, a seguito dell’esperienza sanvitese, il consiglio regionale ha approvato una legge, la prima in Italia, che prevede l’apertura di sportelli di assistenza in ogni Ambito per persone problematiche, anziani e disabili.


Durante la serata, è stata raccontata una storia che chiarisce meglio di tanti discorsi astratti quanto questa figura sia importante. Luigi (nome di fantasia) vive a San Vito da anni, è sposato e ha un figlio da crescere. Ha problemi di alcolismo, e anche per questo è sommerso di debiti. La fabbrica dove lavora vuole licenziarlo per le troppe assenze.


A inizio 2015, il giudice tutelare gli affianca un amministratore di sostegno, che inizia a prendersi cura di Luigi a cominciare dal problema della casa: la famiglia ha infatti appena ricevuto un’ingiunzione di sfratto per morosità. Il salario è da tempo pignorato a causa degli affitti non pagati.


L’amministratore ottiene dal Comune un vecchio fabbricato, con annesso terreno, pattuendo un affitto simbolico: con l’aiuto degli amici, in pochi giorni lo rende abitabile. Luigi collabora alla tinteggiatura e la famiglia può abitarvi.


Dopo di che, l’amministratore convince il datore di lavoro a non licenziarlo, garantendo che Luigi andrà al lavoro tutti i giorni. Ottiene dal giudice l’autorizzazione a operare sul suo conto corrente bancario, chiudendo così i rubinetti alle spese che non servono alla famiglia: l’alcol è bandito.


Ancora, chiude i debiti sulle utenze di gas e corrente elettrica, per consentire gli allacciamenti alla nuova casa. Ma è anche necessaria la riabilitazione fisica e psichica di Luigi. Sentito il medico, niente gruppi di auto mutuo aiuto: meglio impegnarlo, dopo il lavoro in fabbrica, nella coltivazione dell’orto dietro casa. L’amministratore lo aiuta a dissodare il terreno e a renderlo coltivabile.


(...omissis...)


di Andrea Sartori


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://messaggeroveneto.gelocal.it/pordenone/cronaca/2015/10/18/news/salvato-dall-alcol-da-un-angelo-speciale-1.12287275?refresh_ce


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)