Alcolismo, malattia della famiglia
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L'Organizzazione Mondiale della Sanità, ha riconosciuto l'alcolismo come una malattia progressiva, irreversibile e mortale.
Di natura psicosomatica, tende a modificare la personalità dell'individuo e quindi a coinvolgere tutti coloro che con essa convivono, i familiari.
Fra l'alcolista e la persona che gli sta accanto, finisce per svilupparsi una sorta di identificazione per cui entrambi mentono, si emarginano per la vergogna, passano da momenti di euforia a momenti di profonda depressione e finiscono entrambi per avere personalità molto malate e di conseguenza si instaura un'alterazione dei rapporti fra coniugi ed un'alterazione dei rapporti con i figli".
In genere vi è così poca conoscenza della malattia alcolismo che, per gli estranei, la famiglia viene accomunata a "quello/a che beve".
La co-dipendenza alcolica è una condizione patologica causata dallo stress continuo e debilitante prodotto dal vivere assieme ad un soggetto alcool-dipendente e si manifesta con un insieme di sintomi tra cui prevalgono la perdita di stima verso se stessi, ansietà, senso di colpa, vergogna, isolamento. Con la frequentazione dei gruppi Al-Anon si favorisce, in un numero notevole di famiglie, la crescita di comportamenti che portano ad una evoluzione delle relazioni interfamiliari.
La famiglia, proprio perché fa parte del problema, si sente in colpa per l'esistenza di un etilista nel suo gruppo, quasi come se ciò dipendesse da questi e quindi è restia a dichiarare che la moglie o il marito sono etilisti in quanto, automaticamente, dovrebbe analizzare i rapporti e le proprie responsabilità nell'ambito di questo problema.
Parliamo adesso dei figli. Io faccio sovente il paragone con il contadino: quando pianta un alberello, per mantenerlo e farlo crescere diritto, lo vincola a due bastoni che lo aiutano in una crescita regolare. Così è per i figli; se manca o è carente o addirittura deviante il sostegno di un genitore, e molte volte in una famiglia dove c'è un alcolista mancano tutti e due, essi tendono a deviare, a cercarlo fuori della famiglia, non sempre con buoni risultati. Molte volte ho sentito genitori che si rifiutano di portare i figli ai gruppi Alateen pensando così di proteggerli, ma è sbagliato: condividere i loro problemi parlandone con altri ragazzi coinvolti nella medesima situazione, li aiuta a sopperire alla mancanza del "paletto".
Uscire dalla gabbia in che l'alcolismo di un nostro caro ci ha posto si può e vale la pena di tentare. Non costa niente e nel più assoluto anonimato.
Telefonando ad Al-Anon al numero 366.1765151 potrai avere tutte le informazioni che desideri compresi gli indirizzi dei Gruppi e gli orari delle riunioni.
Al-Anon, un posto dove l'alcolismo non fa più paura.
Giorgio M. Al-Anon.
Coordinatore del Comitato Relazioni con l'Esterno per l'Area Piemonte