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Alcolismo: nuove sperimentazioni farmacologiche

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Per ridurre la dipendenza dall’alcol nuovo farmaco in commercio

Agisce sui recettori degli oppioidi, riducendo gli effetti di rinforzo dell’alcol e quindi il consumo

Dal primo Ottobre 2013 sarà venduto in Italia il primo farmaco autorizzato per la riduzione del consumo di alcol in soggetti con alcoldipendenza provata: il Nalmefene. Il comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) ha approvato il farmaco per la disassuefazione della dipendenza da alcool.

I DATI SULL’ALCOLISMO - Si calcola siano circa un milione gli italiani con problemi di alcoldipendenza, condizione che comporta importanti conseguenze negative non solo per il diretto interessato, ma anche per il nucleo familiare e per l’intera società. «L’alcoldipendenza è un problema che esplode nelle famiglia e nella società – sottolinea Emanuele Scafato, presidente della Società Italiana di Alcologia -. Esplode nella famiglia devastandola, minando alla base le relazioni, emarginando non solo l’alcoldipendente, ma anche chi con lui o lei vive quotidianamente il dramma di una situazione di estrema difficoltà gestionale. Ci sono dimensioni del dramma alcoldipendenza che non ricevono adeguata attenzione come la violenza intrafamiliare, la violenza o il maltrattamento dei minori o dei conviventi, i comportamenti aggressivi e in alcuni casi di criminalità agita sotto l’influenza dell’alcol».

ASTINENZA COMPLETA - Finora l’approccio al paziente con problemi di alcoldipendenza era mirato esclusivamente all’astinenza completa, all’addio definitivo all’alcol. Anche grazie alla disponibilità di un nuovo strumento terapeutico che consente di indurre l’alcoldipendente a diminuire il consumo di bevande alcoliche, oggi sta facendosi largo una nuova strategia di trattamento, basata appunto sulla riduzione del consumo. «Questo approccio terapeutico offre sicuramente diversi vantaggi – spiega Luigi Janiri Professore di Psichiatria, Università Cattolica del Sacro Cuore -. Primo tra tutti offre il vantaggio di proporre al paziente un obiettivo di trattamento più realistico e quindi più accettato. E un obiettivo accettato e condiviso permette di agganciare meglio il paziente all’interno di un percorso terapeutico più strutturato. È proprio in quest’ottica che la riduzione del consumo diventa uno step intermedio per preparare i pazienti alla completa astensione».

IL NUOVO FARMACO - Un altro vantaggio da non sottovalutare è rappresentato dai benefici che anche la sola diminuzione del consumo di alcol può avere sulla salute del soggetto e più in generale sulla sua vita sociale, familiare e di relazione. Ad aiutare il paziente a percorrere la strada della riduzione del consumo, accanto a un intervento di supporto strutturato e personalizzato che deve essere comunque garantito, è un oggi il nuovo farmaco (nalmefene) che dal primo ottobre sarà disponibile anche in Italia. Il farmaco agisce modulando il sistema degli oppioidi endogeni e quindi riducendo gli effetti di rinforzo dell’alcol: ciò consente di interrompere il circolo vizioso che spinge le persone alcoldipendenti a continuare a consumare alcol. I risultati degli studi clinici confermano la sua capacità di indurre una riduzione del consumo. «In due studi i pazienti trattati con Nalmefene hanno ridotto in media il loro consumo totale di alcol di più del 40% durante il primo mese e di circa il 60% dopo 6 mesi di trattamento – ricorda lo psichiatra -. Inoltre, il numero mensile di giorni con forte consumo di alcol si è ridotto di circa il 55% dopo 6 mesi. In un altro trial della durata di un anno il farmaco ha fatto registrare alla fine dello studio una riduzione del consumo totale di alcol pari al 67%».


http://www.vinformo.it/per-ridurre-la-dipendenza-dallalcol-nuovo-farmaco-in-commercio-2.html


Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)