338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

Alcolismo: un rilascio eccessivo di dopamina aumenta il rischio

cufrad news alcologia alcol alcolismo alcolismo: un rilascio eccessivo di dopamina aumenta il rischio

Alcolismo: un rilascio eccessivo di dopamina aumenta il rischio


Uno studio canadese ha individuato una maggiore vulnerabilità all'alcolismo in chi presenta un maggiore rilascio nel cervello del neurotrasmettitore coinvolto nel sistema di gratificazione


Come vi sentite dopo aver bevuto un drink? Nella risposta a questa domanda si nasconde la chiave per capire se siete persone predisposte a sviluppare l'alcolismo. Una ricerca condotta dall'Università canadese McGill, e pubblicata sulla rivista Alcoholism: Clinical & Experimental Research, infatti, l'effetto che l'alcol ha sul cervello varia da persona a persona e dice molto delle probabilità della vulnerabilità alla dipendenza.


"Ci sono sempre più prove dell'esistenza di diversi percorsi verso l'alcolismo, ciascuno associato a una distinta serie di tratti della personalità e di caratteristiche neurobiologiche", spiega Marco Leyton, del dipartimento di Psichiatria della McGill, autore dello studio. "Queste differenze individuali probabilmente influenzano una vasta gamma di comportamenti sia positivi che problematici. Il nostro studio dimostra che una tendenza ad avere una risposta importante della dopamina durante il consumo di alcol potrebbe contribuire a uno o più di questi percorsi".


Nel cervello di coloro che sono più inclini a esagerare con l'alcol si è notato che bere provoca una maggiore risposta dopaminica in un percorso cerebrale che aumenta il desiderio di gratificazione. In pratica l'alcol stimola il centro della ricompensa del cervello e spinge chi ha questa reazione a volerne sempre di più.


Per lo studio sono stati arruolati 26 giovani bevitori sociali sani (18 uomini e 8 donne) tra i 18 e i 30 anni. Tra questi, i soggetti ad alto rischio sono stati individuati sia in base ai tratti della personalità sia per un livello inferiore di intossicazione in risposta al consumo di alcol: non si sentivano ubriachi come le altre persone dello studio pur avendo bevuto altrettanto.


Poi ognuno è stato sottoposto a due PET (tomografia ad emissione di positroni) al cervello, una dopo aver bevuto un drink, l'altra dopo aver consumato un succo. La risposta dopaminica delle persone a maggior rischio di alcolismo era decisamente superiore alla media. "Questa forte risposta potrebbe stimolare la ricerca della gratificazione e contrastare l'effetto sedativo dell'alcol. Al contrario in coloro che con il consumo di alcol hanno un rilascio minimo di dopamina, tendono a sentirne gli effetti sedativi in maniera particolarmente pronunciata".


Ecco spiegato perché bere un drink aumenta le probabilità di volerne un altro: svegliato il desiderio di gratificazione, l'alcol risulta il modo migliore per soddisfarlo, con conseguenze che però possono condurre la persona fuori controllo. Se i risultati dello studio non rispondono al quesito "Come se ne esce?", sicuramente danno una risposta a una domanda altrettanto importante: "perché ci si casca?" E forse possono costituire la base per mettere a punto trattamenti in grado di prevenire il disturbo nei soggetti predisposti.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)