Alcolismo: una malattia da curare, ma solo il 10% lo fa
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Alcolismo: una malattia da curare, ma solo il 10% lo fa
Non un semplice vizio: l'alcolismo è una vera e propria patologia, che riguarda probabilmente più persone di quanto comunemente si creda.
Anche per questo forse, la sua incidenza è sottovalutata e troppo spesso non ci si preoccupa di curarsi.
Gli esperti definiscono l'alcolismo come una malattia cronica recidivante che in Italia riguarda circa 1,5 milioni di persone; di queste
appena 100mila sono in trattamento terapeutico, pur essendo una malattia che "si può e si deve curare". E tra gli alcolisti solo 23mila
assumono un farmaco. È questa la fotografia del fenomeno dipendenza da alcol fornita dallo psichiatra, presidente di FeDerSerD nonché
direttore dipartimento Dipendenze Asl Milano 2, Alfio Lucchini in una conferenza stampa Merck Serono sulle terapie adeguate per ridurre il
craving, ossia il desiderio incoercibile di bere.
La bassa percentuale, neanche il 10%, degli alcolisti in trattamento "dimostra - a giudizio di Lucchini - da una parte le difficoltà di
disvelamento di questa dipendenza tra le più democratiche, insieme al tabacco, che riguarda uomini, donne, giovani e anziani; dall'altra le
difficoltà prescrittive dei medici per la limitata disponibilità, finora, di trattamenti idonei nel medio termine".
Tra i problemi emergenti dell'alcolismo - malattia cronica originata da più fattori quali la genetica, l'ambiente e lo stile di vita - l'
esperienza sul campo evidenzia, ha sottolineato Lucchini, "la poliassunzione, con modalità di consumo molto pericolose come il connubio di
alcol e anfetamine o di alcol e cocaina; l'abbassamento dell'età del primo uso; l'aumento della popolazione femminile; i temi legati alla
cronicità".