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Alcolismo, una malattia e non un vizio

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Alcolismo, una malattia e non un vizio
L'alcol etilico, o etanolo, è una sostanza liquida che si forma per fermentazione di alcuni zuccheri semplici o per distillazione del mosto

fermentato. Oltre all'acqua è il principale componente delle bevande alcoliche.
Quando una persona assume una bevanda alcolica, l'alcol in essa contenuto viene subito assorbito, senza bisogno di digestione, in parte nello stomaco (20%), ma soprattutto (80%) nel primo tratto dell'intestino e passa direttamente nel circolo sanguigno.
Trasportato dal sangue, l'alcol riesce a raggiungere tutti gli organi del corpo, in tempi diversi: dopo 10-15 minuti arriva al fegato, al

cervello, al cuore e ai reni, dopo circa un'ora ai muscoli ed al tessuto adiposo, dove tende a concentrarsi (è infatti liposolubile).
L'alcol è una sostanza tossica per l'organismo e deve essere metabolizzato dal fegato per essere reso inoffensivo.
La scomposizione dell'alcol in altre sostanze più tollerabili avviene grazie a diversi meccanismi che entrano in azione in base alla quantità

di alcol assunto. Di conseguenza il fegato si abitua a smaltire quantità sempre maggiori di alcol se è costretto a farlo (aumento della

tolleranza).
Ciò fa sì che il fegato sia sottoposto all'azione tossica di sempre maggiori quantità di alcol che, nel tempo, danneggiano le cellule

epatiche fino a farle ammalare (steatosi epatica, epatopatie acute o croniche) o addirittura a ucciderle (cirrosi epatica). L'alcol inoltre

accelera il metabolismo dei farmaci (dei quali è necessario aumentare le dosi) degli ormoni e delle vitamine, per cui i bevitori possono

sviluppare delle patologie gravi causate dalla carenza di queste sostanze (ad es. polineuropatie, malnutrizione, problemi sessuali).
Il fegato trasforma circa il 90-98% dell'alcol, il resto (2-10%) viene eliminato attraverso l'urina, le feci, il latte materno, il sudore e

l'aria espirata.
Il fegato in media riesce a metabolizzare una quantità di alcol pari a 7 grammi l'ora. Nel frattempo l'alcol non ancora metabolizzato

continua a viaggiare nel circolo sanguigno danneggiando le cellule, i tessuti e gli organi con i quali viene in contatto.
Effetti dell'alcol
L'alcol è una sostanza psicoattiva in grado di interferire con le funzioni neuropsichiche e di indurre fenomeni neuroadattivi.
L'alcol esplica dapprima un'azione eccitante che, con l'aumento della quantità assunta, si trasforma in depressiva con elettività sulle

funzioni cerebrali che regolano il meccanismo dei controlli inibitori corticali. Per questo l'alcol viene definito un «lubrificante sociale»

o «facilitatore di convivialità».
Quando si instaura la dipendenza, l'alcol crea oltre al craving (l'impulso incoercibile ad assumere la sostanza), assuefazione e, in caso di

interruzione dell'assunzione, sindrome astinenziale.
Nel nostro Paese, la prevalenza di consumatori a rischio è di oltre otto milioni e mezzo, di cui oltre mezzo milione di minorenni.

 

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)