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ALIA: lettera aperta ai parlamentari

Lettera aperta dell'ALIA ai parlamentari italiani sulla sicurezza stradale

ALIA - consorzio di società scientifiche, associazioni e di singoli cittadini senza legami con soggetti commerciali per la promozione ed il consolidamento della cultura di prevenzione e riduzione dei rischi e dei danni causati dal consumo di bevande alcoliche.
AICAT - Coordinamento Nazionale dei Servizi di Alcologia - EUROCARE Italia - GRUPPO LOGOS - ARCAT - SOCIETA' ITALIANA DI ALCOLOGIA - SAMAN - CEIS Pistoia - U.O. Alcologia - Azienda Ospedaliera di Careggi - CEIS Lucca - Centro Alcologico Regionale della Regione Lazio - Centro Accoglienza "Don Vito Sguotti" - FONDAZIONE ANDREA DEVOTO - ASSOCIAZIONE NAUTILUS -Dipartimento delle Dipendenze - Azienda Sanitaria Ulss3 - Regione Veneto
Lettera aperta i parlamentari italiani
Gentilissimi,
con la presente, in qualità di aderenti al consorzio di operatori sanitari del servizio pubblico e del privato sociale, associazioni e semplici cittadini impegnati nella promozione della salute mediante la diffusione di stili vita coerenti ed improntati al concetto di sobrietà e sostenibilità, vogliamo richiamare la vostra attenzione sulla difficile, travagliata e contraddittoria approvazione delle nuove norme in materia di sicurezza stradale.
Dopo mesi di discussione ed audizioni che hanno visto coinvolta anche la nostra associazione, ci troviamo ad assistere a proposte di emendamento che sembrano veri e propri "colpi di mano", incoerenti rispetto ad un percorso che pensavamo condiviso, o, perlomeno, partecipato.
Siamo sconcertati dall'iniziativa del senatore Vallardi che "annacqua" il rigore e il principio di precauzione di alcune norme. Questa volta non viene utilizzata l'arma del "proibizionismo" bensì quella dell'allarme sociale, strumentalizzando il ritiro della patente come ostacolo allo svolgimento dell'attività lavorativa che, conseguentemente, provoca situazioni di disagio e incremento di disoccupazione.Ci pare veramente troppo!
Sinceramente ci sentiamo raggirati e vediamo i nostri sforzi di proposta nelle varie commissioni come un mero esercizio stilistico, un paravento di partecipazione per controbilanciare - ma solo formalmente - i veri interlocutori del legislatore, ovvero le varie lobbies di produttori.
Facciamo, pertanto, appello a tutti gli eletti perché riflettano sui messaggi contraddittori che vengono dati alla popolazione e alla necessità, invece, di agire per ridurre gli incidenti e i morti per cause correlate all'alcol responsabilizzando i cittadini rispetto ai diritti e alla tutela della salute delle comunità. Un morto o un incidente evitabile sono sempre uno di troppo!
Vorremmo anche evitare il richiamo al "federalismo etilico" che, assolutamente, non affonda le proprie radici in nessuna evidenza scientifica e che, sicuramente, non contribuirà certo ad elevare la sicurezza - tema tanto caro al propositore dell'emendamento - delle nostre città e dei cittadini, spesso vittime della sottovalutazione dei rischi derivanti dal consumo di alcol.
Visti il nostro impegno e le nostre convinzioni non possiamo che utilizzare tutti gli strumenti a nostra disposizione per fermare quello che appare lo stravolgimento di una legge che, per molta parte, ha visto ascoltate le istanze di coloro che operano per affermare il diritto alla tutela dei cittadini: non siamo a promuovere processi ai produttori, vogliamo solo garantire il diritto alla
consapevolezza.
Per questo motivo, a partire da questa lettera, contatteremo tutti i decisori politici perché siano informati e possano scegliere la strada migliore.
Cordiali saluti
Firenze, 3 maggio 2010
Per contatti: [email protected]
Prof. Valentino Patussi