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Alimentazione selettiva: cos’è e come intervenire

Alimentazione selettiva: cos’è e come intervenire

 

Alimentazione selettiva: cos’è e come intervenire

 

Siete tra quelle persone che rinunciano a partecipare a feste, cene, pranzi o ad altri inviti che richiedono un appuntamento con la tavola imbandita perché vi nutrite di pochi alimenti? Vostro figlio mangia solo cibi di un determinato colore o di una determinata consistenza? Se la vostra risposta è “Sì”, allora potreste essere di fronte a un problema che viene definito “Alimentazione selettiva”.

L’espressione indica un comportamento diffuso nei bambini e negli adulti che rifiutano di mangiare una vasta gamma di cibi – e di assaggiarne dei nuovi – limitando la loro alimentazione a cinque/sette vivande. I più piccoli preferiscono solitamente le patate fritte, i biscotti o i panini e se i genitori provano ad ampliare la varietà delle pietanze, il bambino si oppone, agitandosi e mostrando una reazione di disgusto, fino ad arrivare ai conati di vomito. Il problema investe anche gli adolescenti e gli adulti, che hanno paura di soffocare o di fare indigestione se ingeriscono alimenti diversi dai pochi di cui si nutrono. Le conseguenze, in questi casi, si ripercuotono sulla vita sociale del soggetto. Per saperne di più sull’alimentazione selettiva: cos’è e come intervenire, continua a leggere l’articolo, ti forniremo alcune informazioni utili per modificare i tuoi atteggiamenti nei riguardi del cibo.

 

Cosa si intende per alimentazione selettiva?

Definita con l’acronimo inglese Arfid (Avoidant Restrictive Food Intake Disorder, cioè Disturbo evitante-restrittivo nell’assunzione di cibo), l’alimentazione selettiva è una nuova forma di disturbo del comportamento che consiste nel limitare i cibi di cui nutrirsi, rifiutando una grande varietà di alimenti, specialmente se sconosciuti. Colpisce i bambini in tenera età – dai 2-3 anni fino all’adolescenza – in particolare di sesso maschile.

I piccoli mangiano solo pochi cibi, scelti in genere secondo il colore, l’odore o la consistenza e di conseguenza sono soggetti a perdita di peso, a insorgenza di carenze nutrizionali e a una restrizione della vita sociale. Il bambino, così come l’adolescente o l’adulto colpito da Arfid, evita di frequentare gli amici, perché sa bene che avrà delle difficoltà con gli alimenti proposti. È bene non confondere l’alimentazione selettiva con l’anoressia: la prima non presenta mai l’ossessione per il peso corporeo, non insegue la magrezza a tutti i costi e quindi la perdita volontaria di peso.
 



(...omissis...)

copia integrale del testo si può trovare al seguente link:

https://www.laleggepertutti.it/272429_alimentazione-selettiva-cose-e-come-intervenire

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)