All'età di 14 anni ho cominciato a bere per disinibirmi...
La mia vita la posso definire normale fino all'età dell'adolescenza, momento di primi amori e compagnie.
Essendo residente in un paese piccolo le compagnie erano divise in tre gruppetti: c'era chi andava in discoteca e si sballava con l'alcol, ed erano i più numerosi. Poi c'era chi cominciava a drogarsi, e la maggior parte di loro adesso li vado a trovare al cimitero. Infine c'erano i cosiddetti "normali" che venivano evitati dai primi due gruppi.
All'età di 14 anni ho cominciato ad avvertire forti segnali di timidezza e ansia per cui me ne stavo per i fatti miei il più possibile in quanto gli altri mi creavano disagio.
Alla fine ho cominciato a bere per disinibirmi e il gioco riusciva, peccato che il giorno dopo fosse peggio, così ho iniziato a bere regolarmente.
Prima mi bevevo di tutto in modo compulsivo poi ho iniziato a fumare tanto, tantissimo...
Comunque sono riuscito a concludere la scuola di geometra.
Ogni uscita serale visto i miei problemi nel confrontarmi con l'altro sesso, era destinata a sonore bevute. Allora c'era comunque la compagnia e ci si divertiva lo stesso.
Finito il tirocinio in uno studio di geometra al posto di dare l'esame per essere iscritto all'albo dei geometri ero talmente ansioso e insicuro in quanto mi sentivo inferiore agli altri, che ho mollato tutto e sono andato a lavorare in fabbrica per 14 anni.
Il livello di bevute per affrontare la realtà aumentava a dismisura per cui dovevo bere un litro di vino per andare al lavoro.
A mezzogiorno non mangiavo più ma bevevo almeno un altro litro per affrontare la giornata e alle 17,30 al bar ci stavo fino alle nove dopo di che andavo a casa, tentavo di dormire ma i pensieri fallimentari mi opprimevano di continuo.
Nel 2007 mi sono licenziato, non ce la facevo più, la mia vita era diventata insostenibile.
Dai 30 anni in poi ho bevuto dai 5 ai 6 litri di vino al giorno; mi alzavo alle 5 del mattino, andavo dal fornaio e mi procuravo il bere se no stavo malissimo.
A farmi crollare del tutto è stato lo scioglimento della compagnia, molti si sono sposati, altri avevano cambiato zona ed ero solo con i miei problemi.
Da lì è cominciato il mio calvario tra ospedali e cliniche, ma ogni volta che ne uscivo ricominciavo. Sono stato anche 3 anni e mezzo in una comunità, ma appena uscito da lì, aspettando il treno, avevo già da subito bevuto un litro di birra (dopo tutto quel tempo di astinenza).
Tornato a casa ho chiesto se c'era la possibilità di una borsa lavoro ma mi hanno detto di no, allora per un anno uscivo di casa solo per comprare sigarette e vino in quantità fino al momento che mi sono ritrovato qua al CUFRAD.
Oggi a 48 anni penso che il problema ansia - alcol sia talmente radicato che è davvero difficle che io possa guarire... Però qui sto bene, e ci voglio provare...
Mi è rimasto un fratello sposato con figli, e mia madre 80 enne che mi ha sempre seguito come faceva mio padre fino a 5 anni fa quando è mancato.