Allarme alcol: consumo sempre più giovane
Allarme alcol il consumo è sempre più giovane
«Il consumo di alcol fuori pasto e occasionale è in aumento tra i minorenni: il 3,9% degli undicenni dichiara di essersi ubriacato almeno una volta nella vita e il 7,8% di avere avuto un episodio di binge drinking (bere fino a ubriacarsi), con un consumo medio di cinque drink per i ragazzi e quattro drink per le ragazze in un’unica occasione. Su questi dati non solo i genitori ma tutti noi dovremmo riflettere perché l’abuso di alcol in ragazzi giovani ed adolescenti può avere effetti devastanti portando talvolta a complicanze gravi e danni irreversibili». Chi parla è Ambra Finazzi, presidente dell’Associazione Genitori Atena, associazione che da anni svolge un’attività di prevenzione al disagio giovanile, alle dipendenze da tabacco, gioco d’azzardo, bullismo, cyber bullismo, droghe con particolare attenzione al grave e diffuso problema dell’alcolismo giovanile. Ci siamo rivolti a lei per approfondire questo problema, ancora più diffuso nella stagione estiva.
Perché bevono gli adolescenti?
Molti pensano che bere alla loro età serva per non essere esclusi dal gruppo, alcuni ritengono che sia “trendy” (alla moda), altri bevono per fare qualcosa di nuovo. L’aumento considerevole di giovani che consumano vino, birra, amari, si riscontra soprattutto nella fascia dei giovani tra i 14 e i 17 anni. Spesso, poi, l’assunzione di alcol è associato a quello di droghe o farmaci. La legge vieta la somministrazione di alcolici ai minori di 18 anni ma i ragazzi aggirano i divieti portandosi le bottiglie da casa o facendosele comperare da amici maggiorenni. In estate, così come nei week end, il consumo di alcol tende a essere maggiore: meno controlli, più tempo libero, non ci sono impegni scolastici per cui si può dormire di più… Anche i locali estivi aumentano, sono facilmente raggiungibili e diventano luoghi di aggregazione dal pomeriggio a notte fonda. L’alcol sembra aver sostituito i divertimenti, i desideri e gli entusiasmi di alcuni giovani. Pare che per questi ragazzi non ci siano passioni, allegria, progetti. Sembrano trainati dalla noia. Anche quelli super impegnati dai propri genitori non appaiono né entusiasti né disinvolti, cercano una forza nell’alcol e un senso, forse una strada, un’identità. Il sabato sera al Pronto Soccorso talvolta arrivano i genitori di minorenni ignari e disperati. Solo la società degli adulti sembra non comprendere cosa sta accadendo. L’alcol fa parte della nostra cultura, il divertimento lo legalizza. Ci sono generazioni che sono state fatte a pezzi dall’eroina, poi le organizzazioni criminali hanno puntato alla cocaina perché poteva accompagnarsi ad ogni stile di vita. I nostri ragazzi non vogliono più identificarsi con gli stereotipi del “tossico”. L’alcol è protagonista di questo cambiamento, è facilmente reperibile, ha un costo sostenibile, lo bevi, ti sballi, poi torni alla normalità inconsapevole dei danni fatti all’organismo e alle strutture cerebrali.
Quali consigli dare ai genitori per non sottovalutare il problema e imparare a riconoscere eventuali campanelli d’allarme?
Il ruolo chiave dei genitori, oltre che nel dialogo, dovrebbe essere esercitato ricorrendo alle “buone politiche”, dando innanzitutto il buon esempio: far crescere il giovane in un ambiente in cui il consumo a bere sia moderato e le regole ben precise, tra cui quella che fino a 18 anni non si beve. È bene poi spiegare ai ragazzini che una normale serata in pizzeria può trasformarsi in una situazione a rischio quando si deve tornare a casa in motorino. Ora anche il codice stradale è cambiato proprio per evitare le numerose stragi del sabato sera. Per i neopatentati non è consentita alcuna assunzione di alcol alla guida, con tasso di alcolemia inferiore a 0,5g/l ritiro della patente, con alcolemia superiore a 1,5g/l con la confisca del veicolo. Il primo segnale per i genitori per accorgersi che il figlio si è avvicinato all’alcol è la variazione del comportamento e dell’umore. L’alcol accelera la depressione o l’irascibilità. Inoltre l’alcol è una sostanza volatile che evapora: se si entra nella stanza mentre il figlio dorme immediatamente si sente la “puzza” di alcol. Così come il mal di testa, l’umore depresso, la mancanza di reattività e la difficoltà ad alzarsi sono conseguenze evidenti d’intossicazione alcolica più o meno importante. È impossibile proteggere i giovani 24 ore al giorno da rischi che derivano dai comportamenti individuali. Farli maturare e renderli capaci di autogestire questi comportamenti è l’unica chance per consentire una partecipazione attiva del giovane al controllo. Tutto questo sempre tenendo aperti ed attivi i canali della comunicazione con loro.
(...omissis...)
A cura di Elena Buonanno
copia integrale del testo si può trovare al seguente link: http://www.bgsalute.it/2018-numero-45-luglio-agosto/2555-allarme-alcol-il-consumo-e-sempre-piu-giovane
(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.cufrad.it)