338-1938888 o 331-2460501/2/3 o 0172-55294[email protected]

News di Alcologia

Allarme alcol in Piemonte: precisazioni del dr. Augusto Consoli

cufrad news alcologia alcol alcolismo allarme alcol in Piemonte: precisazioni del dr. Augusto Consoli


Sempre più alcol fra i giovani
"Uno su dieci cerca l'ubriacatura"


Di Marco Accossato

Quattro piemontesi su dieci consumano regolarmente alcol, a tavola e fuori pasto. «Ma in Piemonte non c'è allarme». Il dottor Augusto Consoli, responsabile delle dipendenze dell'Asl To2, corregge in parte i dati diffusi ieri da una ricerca nazionale, secondo cui l'80 per cento dei piemontesi berrebbe abitualmente vino, birra o superalcolici. «La realtà - spiega il dottor Consoli - è che questo dato considera anche chi, nell'arco di un anno, ha toccato anche soltanto una volta un bicchiere». Dato non attendibile, dunque, per tracciare un profilo corretto. In Piemonte, invece, «i consumatori abituali restano attorno al 40 per cento (gli uomini) e al 14 (le donne)». Si registra piuttosto «una diminuzione dei consumi a tavola e un aumento leggero fuori pasto». Ecco il vero dato da non sottovalutare, nella nostra regione: sette ragazzi su cento, dagli 11 anni in su, hanno ormai l'abitudine al bere per bere, il cosiddetto «binge drinking», alla ricerca dell'ubriacatura o soltanto di un po' d'ebbrezza piuttosto che del gusto. In Trentino e in Val d'Aosta i giovani coetanei dei piemontesi con la passione dell'alcol raggiungono il 12 per cento, ma in altre regioni non superano il 5. Siamo quindi un po' più alticci delle regioni virtuose.


In Piemonte ci sono oltre 6 mila persone in cura presso i centri che curano la dipendenza da alcol, e 400 hanno meno di trent'anni. Ma sono i casi limite. «Si sta diffondendo un uso sempre più "nordico" del bere», aveva rilevato già alcuni anno fa la dottoressa Paola Damiano del servizio di Alcologia dell'Asl To2. Un tempo consumato a tavola, l'elemento da tenere sotto osservazione è che anche in Piemonte i giovani e i giovanissimi ormai bevono alcol come elemento di socialità, negli apericena, alle feste, a casa con gli amici.


Sulla base di questi dati il Centro di Alcologia e Patologie Correlate di Careggi (Firenze) ha lanciato il manifesto «Conta i bicchieri, perché loro contano» per sensibilizzare sulla riduzione del consumo di bevande alcoliche. Manifesto che sarà esposto anche in Piemonte, dove l'alcol è responsabile - come nel resto d'Italia - anche di numerosi incidenti stradali.


Secondo il dottor Valentino Patussi, responsabile del Centro di Careggi, «è la dipendenza femminile l'elemento a cui prestare più attenzione. Un fenomeno ancora poco noto, ma molto diffuso e in aumento», come dimostrerebbero anche i dati piemontesi. «Il ricorso all'alcol - mettono in guardia i sociologi - è anche la ricerca di uno stordimento da ansia, vuoto, difficoltà a trovare prospettive e un equilibrio».


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)