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Allarme alcolismo tra i giovani: si consuma di più e prima

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Allarme alcolismo tra i giovani: si consuma di più e prima


Nella discoteca Megashow di Forcola si è svolto il convegno: "Nuovi stili di prossimità, interventi di riduzione dei rischi nel consumo di sostanze psicoattive"
Forcola - Nella discoteca Megashow allestita per la circostanza con sedie e tavoli per conferenze si è svolto ieri il convegno «Nuovi stili di prossimità, interventi di riduzione dei rischi nel consumo di sostanze psicoattive». Iniziativa organizzata da Asl Sondrio, Regione Lombardia, Cooperativa sociale Ippogrifo, Cooperativa Lotta contro l'emarginazione, Associazione il Gabbiano e Cooperativa sociale Insieme. Per gli attori dell'impegno professionale e amministrativo a fianco dei più giovani, la possibilità di essere informati e coinvolti su un nuovo progetto sviluppato e in itinere nel campo della educazione e prevenzione, e per la riduzione di consumo delle sostanze tra giovani e adolescenti con particolare riferimento ai luoghi del divertimento notturno.


«Oggi, a differenza di quindici anni fa - ha puntualizzato introducendo i relatori, il dottor Massimo Tarantola, del Dipartimento dipendenze per la Asl di Sondrio - quando parliamo di droga, non lo facciamo più guidati dall'obiettivo di sconfiggerla, ma di contenerne il consumo, riducendo i fattori di rischio e aumentando i dispositivi di protezione». Impressionanti i numeri relativi alle assunzioni. Che vedono una "precocizzazione": «Si consuma di più e lo si fa prima - ha reso noto Tarantola - rispetto al 2008, lo spostamento sui primi approcci alle sostanze si è spostato dai 15 ai 13 anni. Un giovane su quattro ha esperienza di assunzione di Cannabis, arricchita con ulteriori agenti psico attivi. Non c'è coscienza dei rischi, anche a causa delle giovani età, e quindi si pone un indizio di "normalizzazione" dell'uso, che, annidato in lunghi percorsi di crescita resta poco monitorato. Noi veniamo allertati - ha anche spiegato - solo quando il consumo degenera nella dipendenza acuta, ovvero quando poi i ragazzi, in età molto più avanzata, vengono al Dipartimento».


Il progetto "Nuovi stili di prossimità" nasce proprio per colmare questa latenza di informazioni e messaggi, riducendo la distanza tra operatori e consumatori, o potenziali tali. Con l'adulto che viene «chiamato a "spostarsi" negli spazi frequentati dai ragazzi, per essere elemento di contraddizione, per contendere, anche in una difficoltà di dialogo e confronto, e disturbare l'imperativo della "non comunicazione" generazionale rinnovando anche i modi di operare». Il tema sembra essere una sfida educativa: che coinvolge giovani e adulti, enti pubblici e del privato sociale, «Per far fronte a questi fenomeni complessi che non trovano soluzione nei semplici interventi di una emergenza sanitaria, sociale - ha anche detto il responsabile del Sert - è necessario un forte grado di corresponsabilità fra chi, a vario titolo, interviene nella gestione di sicurezza e salute. Da qui il bisogno di affiancare ad azioni di prevenzione anche l'impegno di presidio ambientale».


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)