Allarme cocaina contaminata anche in Italia
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Partito alcuni mesi fa dagli USA l'allarme cocaina contaminata dal "levamisole" si è esteso anche all'Italia lungo tutto lo stivale. Secondo un bollettino diramato dal Laboratorio di Tossicologia forense del Dipartimento universitario di Medicina pubblica, clinica e preventiva di Napoli, dalla responsabile Renata Borriello, il levamisole è stato riscontrato in dosi di cocaina a Padova in un ingente quantitativo di droga sequestrata con percentuali di antiparassitario che arrivavano al 10%. La presenza del farmaco è stata evidenziata anche in circa il 50% dei campioni di cocaina analizzati dalla Tossicologia forense dell'Università Cattolica di Roma, mentre il Ris dei Carabinieri di Roma ha rintracciato il levamisole nella cocaina sequestrata a Genova, Firenze, Ancona, Grosseto, Reggio Calabria, Brescia e Taranto.Il levamisole, un antiparassitario, è un farmaco che può gravemente ridurre il numero delle cellule bianche (agranulocitosi), indebolendo fortemente la funzione immune ed riducendo notevolmente la capacità di rispondere agli insulti infettivi, anche quelli di scarsa entità. Le persone che sniffano, fumano o si iniettano cocaina tagliata con levamisole rischiano di mettere a repentaglio la propria vita e devono essere curate in ospedale. Questi i sintomi: febbre alta, debolezza, o ripetuti episodi influenzali, ipertrofia dei linfonodi, piaghe dolorose (lingua, zona anale), ogni tipo di infezione che non guarisce o che si aggrava velocemente, infezioni alla pelle, ascessi, candidosi, polmoniti. Una recente indagine, a Seattle, ha mostrato che circa l'80% di coloro che risultavano positivi alla cocaina lo erano anche al levamisole.