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Allarme minori: il boom dei baby delinquenti

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Allarme minori: il boom dei «baby delinquenti»

In cinque anni una crescita del 30%: aumentano le violenze sessuali, i reati commessi da under 14 e quelli con ragazze protagoniste

 L’ultimo, gravissimo, fatto di cronaca è avvenuto la scorsa settimana in una comunità per minori di Modena. Una rissa tra diciassettenni. Volano calci e pugni, poi spunta un cacciavite. Un ragazzino albanese colpisce un coetaneo tunisino al collo. Due vite cambiano in pochi secondi: la vittima resterà paralizzata per tutta la vita, l’aggressore finisce al carcere del Pratello. È di pochi giorni fa, invece, la notizia dell’aggressione a un 93enne, pestato da otto ragazzini a San Giovanni in Persiceto senza un motivo.

I nostri ragazzini «perduti» sono sempre più giovani, sempre più violenti. Negli ultimi cinque anni i reati commessi in regione dai minori, per lo meno quelli che finiscono sulle scrivanie dei cinque magistrati in servizio presso la Procura distrettuale, sono aumentati di oltre il 30%. Si è passati dai 2.628 del 2009 ai 3.493 del 2013. E il trend del 2014 conferma il boom, con il 10% di incremento rispetto all’anno precedente. Ma al di là dei numeri colpisce soprattutto l’età di chi delinque, sempre più bassa, e la «qualità» dei reati commessi. Sui circa 4.500 reati denunciati dal luglio 2013 al giugno di quest’anno, seicento riguardano ragazzini che hanno meno di quattordici anni, quindi non imputabili. Reati spesso molto gravi, come si evince dal ricorso sempre più frequente alle misure cautelari in carcere e dalla progressiva diminuzione degli ingressi in comunità.

Reati spesso di gruppo, specie quelli a sfondo sessuale cresciuti dell’80% rispetto allo scorso anno. Ma in questa contabilità della devianza giovanile, la baby delinquenza in rosa sta scalando posizioni e rappresenta il 20% del totale dei reati (900 su 4.500). Cattive ragazze che aggrediscono, picchiano le coetanee per uno sguardo di troppo, un fidanzato conteso o per rubar loro l’iPhone, la giacca firmata. O per segnare il territorio, proprio come i maschi. Non è un caso se sono aumentate, e di parecchio, lesioni, rapine, minacce,violenze private, atti persecutori. I reati spia del bullismo, un termine mal digerito dagli addetti ai lavori che racchiude una miriade di comportamenti.

Poi c’è il mondo di internet con tutti i suoi pericoli, spesso sottovalutati dai giovanissimi. N

egli ultimi due anni i reati o solo le segnalazioni cautelative delle famiglie sono cresciuti del 20%. Riguardano quasi sempre la sfera sessuale, i superficiali scambi di foto intime che si traducono in ricatti, con le ragazzine che finiscono in un gorgo di prese in giro, quando va bene, che però a quell’età possono avere un peso enorme. Spesso poi i ragazzi non hanno la percezione che certi comportamenti disinvolti su internet possono esporli a fenomeni ricattatori di tipo sessuale o economico. E i magistrati si ritrovano sempre più di frequente a delegare indagini alla polizia postale per monitorare i social network. Internet è anche il campo di gioco di sfide assurde e pericolose: a chi beve di più, a chi colpisce con un pugno un ignaro passante.


(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://corrieredibologna.corriere.it/bologna/notizie/cronaca/2014/23-ottobre-2014/allarme-minori-boom-baby-delinquenti-230398590227.shtml


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)