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Alto Adige: sci alpino e consumo di alcol

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Sulle piste 100 furti e 6 mila incidenti

Centoventicinque furti, nove persone decedute, quasi 6.500 interventi di soccorso: questo il bilancio della stagione sciistica che è appena

terminata dei carabinieri in Alto Adige. I dati sono stati presentati dal comandante provinciale dell'Arma, colonnello Andrea Rispoli,

soddisfatto del lavoro dei suoi uomini, 79 in tutto, che per quasi sei mesi hanno controllato 29 comprensori sciistici. Numerosi, dunque, i

furti - soprattutto di attrezzatura sciistica, ma anche cellulari e portafogli - registrati durante l'ultima stagione. Costante anche il

problema che riguarda l'omissione di soccorso dopo uno scontro in pista. Quindici persone sono state denunciate perché fermate ubriache

mentre scendevano a valle sugli sci, diciassette erano sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, sei uomini sono finiti nei guai perché

scoperti mentre esercitavano abusivamente la professione di maestro da sci; centoquindici i bambini e gli infortunati dispersi, ma poi

ritrovati sani e salvi dagli uomini dell'Arma. Il picco di infortuni è stato registrato soprattutto di domenica (1.079 il dato record in un

solo giorno), mentre - statisticamente parlando - sono soprattutto gli sciatori tra gli 11 ed i 20 anni ad essere i più «pericolosi» sulle

piste da sci (1.524 i feriti). Nove, dunque, le persone decedute. Cinque per cause naturali, mentre in quattro casi per cause accidentali:

tre delle vittime avevano perso il controllo degli sci finendo fuori pista e scontrandosi con un albero, mentre in un caso la ragazza è

deceduta dopo che il fidanzato l'aveva accidentalmente urtata. Il giovane venne poi indagato per omicidio colposo. In oltre 250 casi i

carabinieri sono dovuti intervenire a causa di malori improvvisi sulle piste. Il colonnello Rispoli ha raccontato un episodio avvenuto

presso il comprensorio sciistico «Skiarena Monte Chiusetta» in valle Aurina: un uomo è stato soccorso dai carabinieri in servizio, Martin

Sapelza e Christian Werner Costa, che hanno usato il defibrillatore per far partire nuovamente il cuore dello sciatore. Non solo: i due

carabinieri hanno proceduto con la rianimazione applicando l'ossigenazione forzata prima che arrivasse l'elisoccorso. Il lavoro dei

carabinieri è stato premiato dall'organizzazione «Skiareatest» di Innsbruck che ogni anno valuta 40 comprensori tra Germania, Austria,

Svizzera, Italia e Slovacchia. Il premio - consegnato al tenente Christian Spagnuolo e al maresciallo Jägeregger - è andato ai comprensori

«Obereggen» e «Senales», i quali secondo la commissione sono risultati essere tra i più efficienti per quanto riguarda la vigilanza e il

soccorso svolto da parte delle forze dell'ordine. Il colonnello ha infine concluso ricordano l'ottima collaborazione con il 118, il soccorso

alpino e le altre forze dell'ordine.