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American Chemical Society (ACS): il fumo di terza mano danneggia il Dna e aumenta il rischio di cancro

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E’ ufficiale: il fumo di terza mano danneggia il Dna e aumenta il rischio di cancro

Il composto generato dalla reazione del fumo con l’aria dei locali chiusi è risultato una miscela micidiale capace di danneggiare i bastoncini di Dna aumentando il rischio di sviluppare una forma di cancro

Le sigarette continuano a far danni anche da spente: è il caso del fumo di terza mano, che si deposita sugli oggetti e nei locali.

Il fumo è davvero micidiale. Intacca le persone in molti e molti modi: dal portafogli, all’estetica con dita e denti gialli, pelle avvizzita e spenta… alla salute, con i più disparati e gravi disturbi. Ma le sue spire si allungano fino a toccare anche chi in realtà non ne è succube, ossia chi non fuma – e farebbe anche volentieri a meno di respirare il fumo altrui.
Ma se il fumo di prima e seconda mano sono già di per sé un’arma letale, non manca all’appello il meno conosciuto fumo di terza mano che, oggi, è stato riconosciuto anche danneggiare il Dna e far aumentare in modo preoccupante il rischio di cancro.

Il fumo di terza mano è così chiamato perché in realtà non si respira, ma è il risultato della reazione del fumo con l’aria indoor – ossia degli ambienti interni. Degli oltre 4.000 composti che si generano dalla combustione delle sigarette e che si depositano dappertutto: abiti, pareti, suppellettili, mobili, alimenti eccetera, sono molti quelli a cui tutti gli abitanti di un luogo possono venire in contatto – spesso loro malgrado.


Secondo il prof. Bo Hang, che ha presentato la sua ricerca al 247th National Meeting and Exposition of the American Chemical Society (ACS), anche se l’idea di fumo di terza mano ha fatto il suo debutto nel mondo della ricerca pochi anni fa, nel 2009, vi sono già sufficienti prove che questo potrebbe seriamente minacciare la salute umana.

Diversi studi hanno anch’essi suggerito che il pericolo del fumo di terza mano sono proprio questi composti che si depositano nei luoghi in cui sostano le persone. Queste sostanze vi restano per anni e possono reagire con altri inquinanti interni come l’ozono o l’acido nitroso, andando a creare nuovi composti che possono essere a loro volta cancerogeni.



(...omissis...)


copia integrale del testo si può trovare al seguente link:
http://www.lastampa.it/2014/03/25/scienza/benessere/salute/e-ufficiale-il-fumo-di-terza-mano-danneggia-il-dna-e-aumenta-il-rischio-di-cancro-fZjziQH7Wns3QF8RY3KudO/pagina.html



(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)