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American College of Gastroenterology: l'alcol danneggia l'intestino

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L'alcol danneggia l'intestino
Basta un bicchiere di alcol al giorno per avere un impatto sulla salute dell'intestino, in particolare se si è donna. Negli uomini, il

problema pare invece si presenti con l'assunzione di due bicchieri al giorno. In ogni modo, il risultato sarebbe sempre lo stesso, suggerisce

un nuovo studio: l'apparato gastrointestinale ne subisce un danno.
L'alcol dunque avrebbe un impatto sulla salute dell'intestino e sulla flora batterica che, grazie a questo, aumenterebbe eccessivamente

causando una serie di sintomi come gonfiore, gas, dolori addominali, stitichezza e diarrea. Questa eccessiva proliferazione della flora

batterica è definita SIBO. Ecco quanto scoperto dai ricercatori del Dartmouth-Hitchcock Medical Center e della Mayo Clinic (Usa) che hanno

presentato i risultati dello studio al LXXVI meeting annuale dell'American College of Gastroenterology (ACG) di Washington, DC.
In questo studio, i ricercatori guidati dal dottor Scott Gabbard, sono state esaminate le cartelle di 198 pazienti sottoposti a un esame

clinico per determinare la presenza di SIBO nell'intestino. Ciò che è apparso subito evidente è che il consumo di alcol, di qualsiasi entità,

risultava associato alla presenza di SIBO. Tuttavia l'aumentato rischio di SIBO non era né associato al fumo né all'uso di farmaci per il

bruciore di stomaco, detti inibitori della pompa protonica. Una proliferazione eccessiva della flora batterica intestinale avviene quando il

numero di batteri naturalmente presente nell'intestino tenue aumenta in maniera considerevole. Quando questo accade, la persona non può assorbire le sostanze nutrienti sufficienti; un malassorbimento si può tradurre in malnutrizione e scompensi vari. In più, il danno ai nutrienti nell'intestino tenue da parte dei batteri è in grado di produrre gas e portare a un cambiamento nelle abitudini intestinali stesse. Da qui i problemi di gonfiore, dolori, stitichezza e diarrea.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)