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American Heart Association: studio sul consumo di alcolici nei pazienti sottoposti a bypass coronarico

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Bere alcolici in quantita' moderata protegge pazienti maschi cardiopatici gia' sottoposti a bypass coronarico da ulteriori

eventi avversi dell'apparato cardiovascolare, abbassando del 25% il rischio di nuovi problemi, come infarto, ictus, morte o

necessita' di nuovi interventi chirurgici. E' quanto dimostra uno studio italiano diretto da Umberto Benedetto, dell'

Universita' di Roma La Sapienza presentato oggi ai meeting scientifici della American Heart Association che sono in corso in

questi giorni a Chicago. Il consumo moderato, pero', precisano i ricercatori italiani, non e' risultato protettivo per i

pazienti con bypass che hanno anche una disfunzione del ventricolo sinistro, cioe' una delle camere del cuore pompa male il

sangue. Vi sono ormai numerose evidenze del fatto che un consumo moderato di alcolici (un bicchiere al di' per lei, due per

lui) sia protettivo per il cuore di persone sane. Ma finora non si era indagato sulla ‘sorte' dei pazienti cardiopatici in

relazione al consumo di alcolici. A giudicare dal nuovo studio, l'effetto protettivo persiste anche per persone con gravi

problematiche cardiovascolari, o almeno per alcuni di loro. Gli esperti hanno esaminato, infatti, un campione di oltre 1.000

individui precedentemente sottoposti a bypass coronarico e ne hanno monitorato lo stato di salute per tre anni e mezzo. E'

emerso che i maschi che si limitavano a un consumo moderato di alcolici risultavano piu' protetti da ulteriori problematiche

cardiovascolari, come se l'alcol in piccole dosi avesse appunto un effetto preventivo su persone dalla salute cardiovascolare

in parte gia' compromessa. Ma lo stesso effetto non si riscontrava nei pazienti con bypass affetti da disfunzione

ventricolare.