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American Journal of Epidemiology: fumare prima del concepimento può essere causa di leucemia nel bambino

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Fumare prima del concepimento può essere causa di leucemia nel bambino
Se un genitore fuma, prima e durante il concepimento, può esporre il bambino al rischio di leucemia
Il papà che fuma prima del concepimento, ma anche la mamma, possono esporre al rischio che il bambino sviluppi una forma di cancro del

sangue, o leucemia. Lo studio
Il fumo fa male, forse non sarebbe neanche il caso di ripeterlo per l'ennesima volta. Tuttavia sono ancora in tanti che forse non l'hanno

compreso.
Tra i molti mali che porta con sé il fumo di sigaretta, secondo un nuovo studio, c'è anche quello di aumentare di molto la possibilità che il

bambino nato da papà fumatore sviluppi la leucemia linfoblastica acuta (o LLA).
Lo studio è stato condotto dai ricercatori del Western Australia Telethon Institute for Research Child Health (WATIRCH) ed è stato pubblicato

sul American Journal of Epidemiology.
Qui, la dottoressa Elisabetta Milne e colleghi hanno indagato sul legame tra il vizio del fumo nei genitori e il verificarsi della LLA nella

prole.
«Il primo passo verso lo sviluppo di leucemia si pensa avvenga in molti casi nell'utero - spiega Milne - Così guardiamo alle esposizioni

prenatali come un qualcosa che ha che fare con quello che avviene prima che il bambino sia nato. Il tabacco è un noto cancerogeno e, in

termini di leucemia infantile, vi è una via biologica plausibile in cui il fumare genitoriale potrebbe effettivamente contribuire al rischio

di malattie nella progenie».
I ricercatori australiani hanno coinvolto nello studio un totale di 1.256 famiglie, di cui 388 avevano casi di LLA in famiglia e 868 che

facevano da gruppo di controllo.
Ai genitori partecipanti è stato consegnato un questionario a cui dovevano rispondere, e che conteneva domande che riguardavano il proprio stile di vita, dove avevano vissuto, qual era la loro professione e quante sigarette fumavano o avevano fumato ogni anno a partire dall'età di 15 anni.
«Utilizzando queste informazioni e conoscendo l'anno di nascita del bambino, siamo stati in grado di valutare quali fossero i livelli di

esposizione al fumo vicino al periodo del concepimento - spiega la dottoressa Milne nel comunicato dell'Università - I risultati hanno

indicato che il rischio di LLA, se confrontati con quelli in cui il papà non fumava durante l'anno del concepimento, è aumentato del 35

percento quando i padri hanno fumato più di 15 sigarette al giorno nel periodo di concepimento».
Questo effetto è stato evidente in particolare con i fumatori accaniti, sottolineano i ricercatori. con chi fumava meno di 15 sigarette al

giorno e tra gli ex-fumatori non è stato rilevato alcun rischio significativo.
Ciò che è invece significativo, per gli autori dello studio, è l'impatto che il fumo ha sugli spermatozoi e il DNA del padre.
Il principale nemico è l'ossidazione. «Il danno ossidativo al DNA è il principale tipo di danno nello sperma visto come una causa del fumo »,

ricorda Milne.
Studi di laboratorio, infatti, mostrano come il fumo possa influire negativamente sulla struttura del DNA degli spermatozoi e come queste

modifiche in negativo possano essere trasmesse al nascituro.
Teniamone dunque conto quando decidiamo di mettere al mondo un bambino.


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)