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American Journal of Epidemiology: malattie cardiache e fattori di rischio

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Vietato arrabbiarsi, se ci tieni al cuore...

Secondo uno studio Usa, l'aggressività espone al rischio di malattie cardiache perché collegata a fumo, alcol e stress
Il modo migliore per proteggere il cuore? Contare fino a dieci quando invece ci sarebbero tutti i motivi per esplodere. Già, perché secondo

uno studio americano, pubblicato sulla rivista "American Journal of Epidemiology", arrabbiarsi, mostrarsi ostili o sfoderare tutta la propria

aggressività espone a un rischio maggiore di sviluppare malattie cardiache. Gli aggressivi di carattere, secondo la ricerca, hanno infatti

più probabilità di essere dipendenti da fumo e alcol, potenti nemici degli antiossidanti, noti per le loro proprietà difensive per il cuore.
"Lo stress ossidativo", ha spiegato Tetsuya Ohira dell'università di Minneapolis, "è provocato dai radicali liberi, normalmente prodotti nel

nostro organismo. Se diminuisce l'abilità del corpo di neutralizzarli, si crea un danno tessutale e aumenta il rischio di disturbi cardiaci,

tumori e altre malattie". Le vitamine possono contrastare lo stress ossidativo, laddove le sigarette e l'inquinamento lo aumentano.
Gli esperti statunitensi hanno osservato 3.579 uomini e donne tra i 18 e i 30 anni, partecipanti a uno studio sullo sviluppo del rischio

cardiovascolare nei giovani. I ricercatori hanno misurato i livelli di diversi carotenoidi, pigmenti con forte proprietà antiossidante come i

tocoferoli (vitamina E). Le persone che mostravano una marcata componente aggressiva al momento dello studio, sette anni dopo avevano livelli di antiossidanti inferiori rispetto alle persone più serene. "Se l'aggressività riduce gli antiossidanti", spiega Ohira, "fattori

comportamentali, come dieta, fumo e alcol hanno un ruolo importante". Il rischio osservato è "piccolo, ma significativo. Saranno quindi

necessari ulteriori studi per capire il ruolo del carattere in malattie cardiache, come l'infarto".


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)