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American Journal of Preventive Medicine: aiuti tecnologici per smettere di fumare

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USA: sms come possibile aiuto per smettere di fumare

Alcuni programmi di messaggistica per telefonia mobile fornirebbero un valido supporto ai tabagisti nel loro percorso di disassuefazione.


Risultati incoraggianti sono stati raggiunti con l’uso di Text2Quit, un’applicazione interattiva multi-piattaforma, secondo quanto riportato dai ricercatori del Milken Institute School of Public Health della George Washington University, pubblicato sul numero di giugno della rivista American Journal of Preventive Medicine.

Lo studio è stato realizzato negli USA tra il 2010 e il 2013 su un campione di 503 fumatori. Ad una parte di loro è stato inviato il programma Text2Quit, ad un’altra è stato dato del materiale di auto-aiuto contro la dipendenza da tabacco sia in formato elettronico che cartaceo.

Nello specifico, l’applicazione invia agli utenti sms a cadenza programmata, fornendo in modo personalizzato alcuni consigli pratici, oltre a promemoria finalizzati ad aiutare il paziente a smettere di fumare. Il tutto sulla base di un traguardo temporale, modificabile dall'utente in base alle proprie esigenze.
Passati 6 mesi dalla fine del test, ai partecipanti sono stati somministrati dei questionari per verificare l'efficacia dell'applicazione. Il 20% di coloro che avevano utilizzato Text2Quit dichiarava di aver smesso di fumare, contro il 10% di coloro che avevano utilizzato solo il materiale di auto-aiuto.
Come ulteriore verifica, i ricercatori hanno prelevato dei campioni di saliva dai soggetti che avevano dichiarato di aver abbandonato il fumo, per misurarne i livelli di cotinina, un sottoprodotto della nicotina. I risultati riportavano dei livelli di astinenza da nicotina pari al 12%.

Quanto riscontrato, conclude la ricerca, dimostrerebbe l'effettiva utilità di queste applicazioni come supporto a terapie di cura della dipendenza da tabacco e ulteriori studi sono previsti su popolazioni potenzialmente meno ricettive, come i soggetti meno “digitalizzati” e quelli meno motivati a smettere.

http://www.dronet.org/comunicazioni/res_news.php?id=3119

(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)