«La chirugia plastica? Peggio di alcol e droga» (?)
chirurgia plastica alcol droga donne alcolismo
«Tutta da rifare», il libro di Giorgia Wurth L'autrice: «La dipendenza è provata scientificamente Il mio romanzo non dà giudizi ma fa riflettere»
L'Arena.it 9 marzo 2010
«La dipendenza da chirurgia plastica esiste ed è provata scientificamente, tanto quanto quella da alcol o da droga. E induce le donne a modificare il proprio corpo tanto da snaturarlo». A parlare di chirurgia estetica, e delle sue derive, è Giorgia Wurth, 30 anni, attrice, presentatrice tv e ora anche scrittrice, al suo esordio con il romanzo «Tutta da rifare».
L'8 marzo tratta anche di questo. Nel tardo pomeriggio di ieri, nella sala Bouvette della Gran Guardia, l'assessorato alle Pari Opportunità ha organizzato, tra i tanti appuntamenti del mese, anche questo particolare «Aperitivo letterario».
E da qui, la giovane e bella Giorgia ha lanciato la sua controproposta di legge, rispetto a quella recentemente approvata sulla chirurgia plastica e di cui promotrice è stata la veronese Francesca Martini, sottosegretario alla Salute.
La legge in pratica vieta gli interventi di rifacimento del seno alle minorenni. «Sono d'accordo in linea teorica. Ma non so quanto lo Stato possa entrare con regole e divieti all'interno di un argomento tanto delicato. Rifarsi un seno a 19 anni, se per le convinzioni errate, è sbagliato tanto quanto sottoporsi all'operazione a 17. Io proporrei invece l'obbligo di affiancare ad ogni chirurgo estetico, uno psicologo in grado di valutare quali sentimenti spingono una donna, ma anche un uomo, a sottoporsi a quell'intervento, a prescindere dall'età», spiega Giorgia, che non si dichiara contraria per principio alla chirurgia estetica ed anzi ammette che potrebbe, prima o poi, ritoccare parte del suo corpo anche se «sicuramente non sarà il seno: non sopporterei di convivere tutta la vita con due "cosi" artificiali».
Nel suo romanzo «Tutta da rifare», ambientato negli anni '80, Giorgia racconta la storia di Sole e Lorenzo, due ragazzi, né belli, né brutti, che si conoscono il primo giorno di scuola delle medie e che proseguono negli anni la loro amicizia, che per Lorenzo assume con il tempo i connotati dell'amore. Ma mentre lui accetta la sua normalità e decide di far leva su quello che di particolare ha come persona, Sole non riesce a piacersi in alcun modo. E negli anni finirà per sottoporsi ad una miriade di operazioni per modificare il suo corpo fin quasi a renderlo irriconoscibile: dal seno ai glutei, dal naso al mento, dalla liposuzione a molti altri interventi correttivi, di cui la Wurth riporta nel libro le schede tecniche, con tanto di giorni di degenza di recupero.
«E' un libro che pur non dando giudizi, fa riflettere. E che dovrebbero leggere tutti gli adolescenti. Ma anche i loro genitori», aggiunge l'autrice, che è salita sul palco a parlare di chirurgia al fianco dell'assessore Vittorio Di Dio. «Spesso sono i modelli irraggiungibili proposti dalla tv e non solo a creare questi falsi stereotipi dell'apparenza e del denaro. Bisognerebbe invece riscoprire quella dimensione che non appartiene all'apparire ma al cuore», chiosa l'assessore