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Amsterdam Institute for Addiction Research: studio sui meccanismi neurobiologici del gioco d'azzardo patologico

Amsterdam Institute for Addiction Research: studio sui meccanismi neurobiologici del gioco d’azzardo patologico

fonte: Neuroscience and Biobehavioral Reviews
La dottoressa Ruth J. Van Holst e il suo team di ricerca dell'Amsterdam Institute for Addiction Research in Olanda, hanno

pubblicato una revisione quinquennale della letteratura (dal 2003 al 2008) sul fenomeno del gioco d'azzardo, focalizzandosi

su quattro processi cognitivo-affettivi che caratterizzano questo disturbo, ossia il condizionamento comportamentale del

rinforzo, l'aumentata salienza agli stimoli associati al gioco, l'impulsività e i deficit delle funzioni esecutive e della

presa di decisioni. I ricercatori dimostrano come questi quattro processi siano legati all'eziologia e alla neuropatologia

del gioco d'azzardo patologico. Gli studi di neuroimmagine (fMRI) dimostrano come siano coinvolti diversi substrati

neurobiologici a seconda del tipo di gioco preferito dall'individuo (ad es. slot machine vs casino games), con il

coinvolgimento in particolare della corteccia orbitofrontale, prefrontale tegmentale ventrale e la corteccia cingolata

anteriore dorsale. Il gioco d'azzardo patologico non può quindi essere considerato solo un disturbo del controllo degli

impulsi, bensì un problema cognitivo-comportamentale che ha dei precisi riscontri neurobiologici, compatibili con gli attuali

modelli teorici che studiano i circuiti neurali della dipendenza da droga. Esiste tuttavia una differenza tra chi assume

droga e ottiene sempre una ricompensa immediata attraverso l'assunzione della sostanza, e il giocatore d'azzardo che il più

delle volte non ha una ricompensa (vincita) ma un esito negativo (perdita). L'azzardo stesso e l'aspettativa di vincita

potrebbero quindi rappresentare di per sé gli elementi cruciali che mantengono la dipendenza dal gioco d'azzardo.

L'integrazione delle conoscenze acquisite nei diversi ambiti di ricerca (neuroimmagini e farmacologia) rappresentano il

giusto passo per la corretta comprensione dei meccanismi neurobiologici alla base del gioco d'azzardo patologico.
Ruth J. van Holst , Wim van den Brink, Dick J. Veltman, Anna E. Goudriaan. Why gamblers fail to win: A review of cognitive

and neuroimaging findings in pathological gambling. Neuroscience and Biobehavioral Reviews 34 (2010) 87-107.