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Analisi neuroproteomica e dipendenza da droghe, una revisione della letteratura

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Analisi neuroproteomica e dipendenza da droghe, una revisione della letteratura


fonte: Translational Proteomics


Le sostanze psicoattive interferiscono con il normale funzionamento del cervello, con conseguenti alterazioni della memoria, del comportamento e della fisiologia neuronale. Anche se sono stati condotti molti studi per chiarire i meccanismi d’azione delle droghe, la varietà di sostanze presenti sul mercato e le diverse modalità di assunzione, rendono complessa la comprensione dei meccanismi cerebrali che sottendono alla dipendenza.


La proteomica rappresenta un approccio analitico per lo studio di proteine codificate dal genoma di un organismo, consentendo l'identificazione e la quantificazione di centinaia di proteine, facilitando in tal modo l'analisi globale della funzione, la configurazione e la dinamica delle stesse. Pertanto, uno studio di proteomica è ideale per caratterizzare i meccanismi cellulari e molecolari di malattie neuropsichiatriche, compreso l'uso di droga e la dipendenza. Gli studi di proteomica prevedono l’estrazione delle proteine dai tessuti da analizzare, applicando una tecnica di separazione e di frazionamento per rendere meno complesse le miscele proteiche, analizzabili poi con metodologia HPLC accoppiata a spettrometria di massa con metodi di ionizzazione soft quali l’ESI-MS o il MALDI.


Una revisione degli studi sull’argomento realizzata da Firas Kobeissy della University of Florida e collaboratori, ha valutato nello specifico tre droghe illecite: la cocaina, la metamfetamina e la 3,4-metilendiossimetamfetamina (MDMA). L’analisi neuroproteomica di queste droghe ha portato all'identificazione di proteine coinvolte nel metabolismo, nello stress ossidativo, nella segnalazione cellulare, nel citoscheletro, nella morte cellulare e nella plasticità sinaptica.


Anche se sono state registrate molte variazioni nei risultati, per le tre sostanze sono stati osservati percorsi biologici comuni. Sono tuttavia necessari ulteriori studi in quanto molti dei risultati deriva dall’analisi di campioni biologici non umani, al fine di indirizzare l’attenzione sulla specifica proteina coinvolta o un determinato profilo di espressione proteomica per valutare l'effetto della droga sul cervello e poter identificare nuove modalità terapeutiche.


Kobeissy et al. Recent updates on drug abuse analyzed by neuroproteomics studies: Cocaine, Methamphetamine and MDMA. Translational Proteomics, 2014.


http://www.droganews.it/news/2347/Analisi_neuroproteomica_e_dipendenza_da_droghe%2C_un.html


(Articolo pubblicato dal CUFRAD sul sito www.alcolnews.it)